Nero Wolfe. Un porto sicuro di Robert Goldsborough, Mondadori 2023.

“Nella vecchia casa di arenaria sulla Trentacinquesima Strada Ovest di Manhattan è una sera come altre. A sei anni dalla fine della guerra la vita nella residenza segue la sua tranquilla routine, ignara del violento scossone in procinto di turbare la pace domestica. Nero Wolfe e Archie Goodwin stanno cenando con cotolette d'agnello e pomodori quando dalla porta d'ingresso del palazzo entra sanguinante e stramazza al suolo Theodore Horstmann, il giardiniere preposto alla cura delle orchidee gelosamente custodite nella serra sul tetto.”

Ultime sue parole “Erano…in due…”. Primo pensiero di Wolfe trovare gli aggressori ma anche un sostituto che sia all’altezza delle sue orchidee… Tutta la squadra wolfesca (mio conio) parteciperà alle indagini: Archie Goodwin, Saul Panzer, Fred Durkin e Orrie Cather. Luoghi da setacciare, presentandosi sotto falso nome, l’abitazione dove si è trasferito Theodore (ora in coma) a Elmont sulla decima Avenue (i cui inquilini appaiono subito troppo reticenti), e il bar McCready’s dove il medesimo  giocava a bridge e sembrava preoccupato per gli scaricatori di porto che lo frequentavano. Altra zona importante, tanto da costituire un “Triangolo Misterioso”, il molo della National Expert dove attraccano navi che, si scoprirà,  portano profughi clandestini.

Indagine pericolosa, anche perché ci scappa il morto ammazzato con un colpo di arma da fuoco alla testa (non sarà nemmeno il solo), e lo stesso Archie subirà una brutta aggressione che lo terrà bloccato per un po’ di tempo (sostituito da Saul Panzer). Come al solito vedremo in scena gli scontri, a volte esilaranti, tra l’ispettore Cramer e il Ciccione orchideato, così come quelli tra Archie e Lon Cohen, giornalista del “New York Gazette”. Con Fritz Brenner a preparare squisiti manicaretti, motivo essenziale per cui Archie non se ne va dopo aver sopportato i grugniti e i latrati del suo datore di lavoro.

Siamo in un periodo storico particolare caratterizzato  da continue migrazioni di popoli verso gli Stati Uniti e altri paesi, per cui c’è bisogno anche dell’aiuto dell’Agenzia investigativa Bascom a seguito della sua familiarità con le vicende del porto. Ergo tutta una serie di problemi per i profughi che devono subire “molestie, discriminazioni, atti di intolleranza” come commenta lo stesso Wolfe. A cui si aggiunge il contrabbando di opere d’arte, orologi e oro.

Ma perché le uccisioni e le aggressioni? Chi c’è dietro a tutto questo? Quale o quali tra i vari personaggi della storia? Basta avere un po’ di pazienza ed ascoltare la spiegazione finale di Wolfe…

Un ottimo apocrifo che ci riporta anche a certi problemi migratori di oggi.