Sherlock Holmes – Il falso segreto di Richard T. Ryan, Mondadori 2024.

Mattina di fine luglio 1894 poco dopo la “resurrezione” di Holmes dalle acque della cascata del Reichenbach. Arriva una lettera di un certo Ralph Prescott che decide (non chiede) di vederlo per “una questione urgente e delicata.” Ma Holmes non lo aspetta e al suo ritorno insieme a Watson lo trova morto nella sua poltrona! Avvelenato con stricnina. Nella tasca della giacca una piuma di corvo imperiale e un sacchettino contenente sei pezzi di cristallo verde. Non è finita qui perché in seguito si scoprirà avere la gamba destra artificiale di legno e metallo in cui sono nascosti due pezzi di carta con disegni e un diamante! A ciò si aggiunga l’uccisione di Chester Boles, “orafo di considerevole reputazione”, con un punzone da gioielliere per capire in quale marasma si ritroverà la nostra famosa coppia e l’ispettore Lestrade.

Saranno coinvolti nel mercato dei gioielli contraffatti spacciati per autentici e delle falsificazioni delle antichità, mentre avvengono furti in diverse chiese di candelabri d’oro, patene e calici ed in seguito strani spostamenti di oggetti al Kensington Museum dove è custodita la famosa coppa di Merode.

Per capire meglio il problema da risolvere occorreranno colloqui con diversi esperti del settore tra cui l’antiquaria italiana Marianne Pittorino, l’aiuto degli Irregolari (c’è un losco personaggio da seguire) e anche l’appoggio di Mycroft. Mentre arrivano messaggi irriverenti e lettere di minacce a Holmes da parte di un nuovo Moriarty o Moran.

Ma, soprattutto, occorre creare un’asta fasulla clandestina di due famosi pezzi pregiati, che verranno acquistati da Watson nelle mentite spoglie di lord Chadwick dopo un accurato travestimento, per attirare le mire dei falsari.

E allora chi c’è dietro a tutto questo? Chi tira le fila sfruttando anche dei semplici emissari? Basterà aspettare la riunione finale in stile Poirot perché Holmes ci sveli il diabolico artefice di tutto.

Una bella lotta di mosse e contromosse non prive di rischi e scontri anche mortali dove vengono naturalmente messi in evidenza tutti gli aspetti tipici di Holmes e Watson già conosciuti e i succulenti pranzetti della signora Hudson. Che arriva alla fine con una lettera. Questa volta Holmes, giura, aspetterà l’eventuale visitatore…

Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo Due cadaveri e pochi indizi per il re dei detective del nostro Luigi Pachì dove possiamo trovare notizie sull’autore e qualche spunto sul libro.

Buona lettura.