Omar Sy
Omar Sy

La Francia compare nelle opere di numerosi scrittori di gialli e non solo, è anche la location di diversi film e serie tv. A tal proposito, il primo nome che viene in mente è certamente quello di Lupin, il famosissimo ladro gentiluomo partorito dalla fantasia dello scrittore Maurice Leblanc, protagonista di numerosi romanzi, racconti, film e serie tv, la più recente delle quali vede l’attore Omar Sy nel ruolo del geniale ladro. La prima stagione è stata prodotta nel 2021 per la piattaforma Netflix e i fan della serie sono al momento in attesa dell’uscita della quarta stagione.

E da un ladro geniale passiamo a un geniale medico legale: Raphaël Balthazar, protagonista dell’omonima serie franco-belga, ambientata nientemeno che nella capitale del paese, a Parigi. Balthazar ha un vero e proprio dono: con il suo accurato lavoro riesce a restituire la parola ai morti, cosa che gli consente di risolvere complicati casi al fianco del capitano della polizia Hélène Bach. L’insofferenza di Balthazar nei confronti di norme e convenzioni lo rende talvolta esasperante e tuttavia Bach, nel corso della serie, non può fare a meno di provare una certa attrazione verso il collega. Tutto, però, è reso complicato dal fatto che Balthazar si confronta costantemente con la profonda ferita psicologica lasciatagli dalla morte violenta della moglie Lisa, avvenuta molti anni prima.

Gli iconici monumenti parigini fanno da sfondo a molte altre serie. Un esempio è costituito da Alice Nevers – Professione giudice, nata come spin-off di un’altra serie, Florence Larrieu: Le juge est une femme, trasmessa dal 1993 al 2002. Entrambe si basano su una trilogia di romanzi dell’autrice francese Noëlle Loriot e presentano una trama alquanto simile: un’intelligente e determinata giudice indaga su crimini particolarmente complessi che spesso coinvolgono il mondo dell’alta società parigina. Ogni episodio si focalizza su un crimine diverso, dove un’impeccabile apparenza nasconde la crudeltà e l’ipocrisia di certi ambienti.

Le dinamiche personali dei sospettati, ma anche della stessa protagonista e dei suoi collaboratori, giocano un ruolo importante nel corso delle indagini, cosa che caratterizza anche un’altra serie, intitolata Astrid e Raphaëlle. La prima delle due protagoniste, Astrid, lavora come archivista presso l'archivio criminale della polizia e ricorda a memoria ogni singolo dossier di cui si è occupata. Questo perché è dotata di capacità mnemoniche assolutamente fuori dal comune, associate a una sorprendente logica deduttiva. Tuttavia, le sue doti si rivelano essere soltanto una delle due facce di una pesante medaglia: Astrid infatti soffre di autismo e deve convivere ogni giorno con grandi difficoltà a livello sociale. Il suo incontro con Raphaëlle, comandante di polizia, le cambierà la vita, in quanto segnerà l’inizio di una fruttuosa alleanza. Astrid metterà le sue capacità intellettuali al servizio di Raphaëlle per aiutarla a risolvere i casi più contorti e, in cambio, otterrà da lei un’amicizia sincera e un aiuto nell’affrontare i suoi problemi privati.

Sempre a Parigi è ambientata la serie Profiling, in cui la bizzarra criminologa Chloé Saint-Laurent, interpretata da Odile Vuillemin, viene assegnata come consulente alla squadra investigativa guidata dall’ispettore Matthieu Pérac, personaggio dall’approccio rigido e metodico, che mal si accoppia con il modo di fare di Chloé. Nonostante l’evidente differenza fra i loro caratteri, Matthieu e Chloé riescono comunque a formare un’efficace squadra investigativa. Nel corso delle stagioni la serie ha subito profondi cambiamenti, a partire dal cambiamento della stessa protagonista, la quale viene sostituita da altre due criminologhe: Adèle Delettre dalla quarta alla nona stagione e Élisa Bergmann nella decima stagione, interpretate rispettivamente da Juliette Roudet e Shy'm (nome d’arte dell’attrice e cantante francese Tamara Marthe). Anche Matthieu (alias Guillaume Cramoisan) viene sostituito a partire dalla terza stagione da Thomas Rocher, interpretato da Philippe Bas.

Restiamo in ambiente parigino, ma facciamo un salto indietro nel tempo con Paris Police 1900, una serie dalla trama più impegnativa, dove elementi del genere giallo si mescolano con l’interesse storico, mettendo ben in evidenza il lato oscuro della società francese nel periodo delle Belle Époque. La storia è ambientata nel 1899, quando l’opinione pubblica è ancora profondamente segnata dall’impatto dell’affare Dreyfus e i delicati equilibri politici della Terza Repubblica sono minacciati dall’ascesa di movimenti nazionalisti e antisemiti. In questo contesto il giovane e ambizioso ispettore Antoine Jouin viene incaricato di indagare sulla morte di una donna ritrovata nella Senna, fatta a pezzi e nascosta in una valigia. Jouin si ritrova a collaborare con personaggi storicamente esistiti come il prefetto Louis Lépine, l’avvocatessa Jeanne Chauvin (la seconda donna a ottenere una laurea in giurisprudenza in Francia) e Marguerite Steinheil, famosa per aver intrecciato relazioni amorose con influenti personalità dell’epoca e che, all’interno della serie, aiuterà Jouin in qualità di informatrice. Il giovane ispettore si ritroverà trascinato in un mondo oscuro e corrotto e scoprirà che il cruento omicidio cela una verità ancora più inquietante: qualcuno sta infatti organizzando un pericoloso colpo di stato…

Un’altra serie dalla trama decisamente particolare è costituita da Art of crime, di cui purtroppo soltanto le prime due stagioni sono state trasmesse in Italia, ma i più tenaci potranno facilmente trovare le successive, in francese o in inglese, su diverse piattaforme online. La storia segue le avventure di Antoine Verlay, capitano della polizia, e Florence Chassagne, storica dell’arte, entrambi attivi presso l'Ufficio Centrale per la Lotta al Traffico dei Beni Culturali. Ogni indagine si divide su due episodi e ruota attorno a una famosa opera d’arte, che nasconde in sé la chiave di qualche oscuro enigma. Per darvi un “assaggio” della storia, ecco il riassunto della prima puntata della prima stagione: Verlay, affiancato da Chassagne, è chiamato a indagare su un furto avvenuto al castello di Amboise, famosa residenza reale nella regione della Loira, poiché all’interno del castello è stato rubato un prezioso dipinto e commesso un omicidio.

Passiamo ora a un’altra serie di produzione franco-belga: Morgane – Detective geniale, ambientata a Lilla, nel nord della Francia, per la precisione a pochi chilometri dal confine con il Belgio. Per via della sua vicinanza con questo paese, la città è caratterizzata da una mescolanza di elementi culturali francesi e fiamminghi ed è al giorno d’oggi una vivace città universitaria. Proprio qui si svolgono le avventure di Morgane Alvaro, un’umile donna delle pulizie di 38 anni, madre single di tre figli avuti da due uomini diversi… Ma dietro le apparenze si cela una sorprendente verità: questa donna dalla vita così complicata è in realtà dotata di un altissimo quoziente intellettivo, che le consente di individuare soluzioni là dove altre persone vedono soltanto ostacoli e misteri. Per questo il commissario della polizia cerca il suo aiuto per la risoluzione dei casi più complessi. Inizialmente Morgane rifiuta la proposta, salvo poi cambiare idea e proporre al commissario una sorta di scambio: lei metterebbe al servizio della polizia le proprie capacità cognitive fuori dal comune, a patto che vengano riprese le ricerche del suo primo compagno, scomparso nel nulla 15 anni prima.

E dopo Morgane, le serie francesi ci offrono un altro personaggio femminile fuori dagli schemi con Capitaine Marleau, una detective infallibile dall’aspetto quasi grottesco per via del suo bizzarro modo di vestire e del suo comportamento fin troppo diretto. Marleau, di cui non viene mai rivelato il nome di battesimo, vive in un ambiente dominato esclusivamente dagli uomini e si dimostra capace di tenere testa a colleghi e superiori, portando a termine ogni indagine con successo. Una particolarità di questa serie è data dalla presenza di attori famosi che fanno periodicamente la loro comparsa come guest-star all’interno dei singoli episodi.

Spostiamoci ora verso un’altra grande città, Lione, la terza città più popolosa della Francia dopo Parigi e Marsiglia. Collocata nella Francia sud-orientale, è il capoluogo della regione Alvernia-Rodano-Alpi ed è molto amata dai turisti per la varietà delle attrazioni che offre. È qui che agisce il capitano Cherif, protagonista dell’omonima serie. Kader Cherif ama profondamente il suo lavoro e la sua città, di cui conosce ogni segreto. Svolge il suo dovere sempre con molta allegria e in maniera non proprio ortodossa, per esempio ospitando i testimoni in casa propria per interrogarli di fronte a una tazza di tè, cosa che talvolta scandalizza i suoi colleghi. Altrettanto peculiare è il veicolo con cui Cherif si sposta, una Peugeot 504 coupé prelevata fra le vetture sequestrate dalla polizia.

Concludiamo il nostro viaggio lasciandoci alle spalle le grandi città e spostandoci fra le Alpi francesi, con la miniserie Netflix Anthracite. La trama, che si ispira a un terrificante fatto di cronaca realmente accaduto, è la seguente: è il 1994 e la piccola comunità di Levionna, un immaginario paesino di montagna, è sconvolta dal suicidio di massa di una setta locale. Molti anni dopo, nel 2024, il paesino piomba nuovamente nel terrore per via di una serie di misteriose sparizioni, culminate nell’omicidio di una ragazza in quello che sembra proprio un macabro rituale religioso. A questo si aggiunge la scomparsa del giornalista che trent’anni prima aveva documentato il caso dell’omicidio di massa. A indagare non sarà soltanto la polizia, perché la figlia del giornalista scomparso, Ida, non ha intenzione di restarsene con le mani in mano. La ragazza manifesta scarse capacità sociali, ma ottime abilità informatiche, tanto da aver creato una comunità online dedita a risolvere in maniera dilettantistica casi reali. Aiutata dalla sua comunità online, Ida si reca a Levionna e indaga sui raccapriccianti misteri dell’isolato paesino…

E voi quali altre serie francesi conoscete?