Diamo oggi uno sguardo al nuovo libro di Franco Limardi Anche una sola lacrima, disponibile da qualche settimana in libreria. Lorenzo Madralta, ex militare reduce dal Libano, è il responsabile della sicurezza di un centro commerciale in una sonnolenta cittadina di provincia. Duro, efficiente, freddo, Madralta sembra un impiegato modello, un fedele cane da guardia che rifiuta ossi e carezze. Ma sotto la maschera di indifferenza che pare separarlo da tutto e da tutti cova un'irrequietudine profonda. L'immagine di una spiaggia tropicale in cui ricominciare da capo e il viso fresco e pulito di Laura, rosa dalla sua stessa insoddisfazione, lo spingeranno a imbarcarsi in un'impresa folle e rischiosa: il grande colpo che può cambiarti la vita. Così il cane da guardia rompe la catena e si lancia a testa bassa lungo una strada che scoprirà disseminata di tagliole e randagi ringhiosi. Durante la rapina infatti qualcosa va storto, e Madralta si troverà coinvolto in una partita confusa e violenta, priva di regole e ricca d'inganni.

In Anche una sola lacrima Franco Limardi si rifà – calandola perfettamente nella realtà italiana – alla grande tradizione classica del noir americano, da James M. Cain a Jim Thompson, dando corpo a un romanzo di intensità e impatto non comuni. «Una drammaturgia congelata, quasi ieratica, che pare recuperare la purezza metafisica di certi classici del noir anni Cinquanta (David Goodis su tutti) ed ha singolari punti di contatto, anche nella sociopatia del protagonista, con il recente, bel film di Sorrentino Le conseguenze dell’amoreGiancarlo De Cataldo.

Franco Limardi, nato a Roma nel 1959, è insegnante di Storia e Letteratura Italiana in un istituto superiore. Ha esordito con il noir L’età dall’acqua (DeriveApprodi, 2001), menzione speciale all’edizione 2000 del Premio Calvino. Questo è il suo secondo romanzo.

Ecco l'incipit del romanzo:

 Se solo non fosse così buio, se solo la luna riuscisse a farsi vedere attraverso le nubi basse e gonfie, allora potreste osservare meglio la scena, distinguerne i particolari, senza aspettare che i lampeggianti bluastri e i fari delle macchine della polizia striscino il buio di luci appena sufficienti a oltrepassare la pioggia che cade fitta sulla terra grassa e nera, molle come un vecchio materasso di lana raggrinzita. Riuscireste a vedere chiaramente il corpo disteso sulla schiena, non troppo distante dal rettangolo di una porta stranamente spalancata in una notte come questa; vedreste la gamba appena piegata, come per improvvisare un goffo saltello, e la giacca, aperta a mostrare un maglione bucato in più punti da fastidiosi insetti metallici, abituati ad aprirsi la strada attraverso la carne. Vedreste la pistola ancora stretta nella destra e la sinistra appena protesa verso il cielo, le dita rilassate, come stessero per fare il gesto che accompagna una spiegazione. Vedreste il viso fermo senza espressione, né dolore né pace, ma nemmeno stupore. Vedreste la pioggia infilare, in quegli occhi spalancati, le sue grosse gocce, come fossero lenti per correggere una strana miopia; gocce destinate a scivolare lungo guance immobili, come lacrime libere di scorrere, e vedreste infine uno sguardo lontano, fisso su un punto indistinto, infilato su in mezzo a qualche nuvola, oppure oltre, a cercare la luna, ma non avreste la giusta impressione, perché lo sguardo dei morti è sempre un inganno, perché quello sguardo lo conosco...

Franco Limardi, Anche una sola lacrima - Marsilio «Black» pp.192, Euro 12,00.