“Il miglior uomo di questo mondo è buono per qualsiasi altro mondo” (R.Chandler) Il noir. Una parola che porta con se molti significati intorno ai quali gravitano schiere composite di sostenitori e denigratori. Una parola che in questi ultimi anni (ma è stato più o meno sempre così) fa la comparsa un po’ ovunque: intere collane editoriali, romanzi e racconti, fumetti, film, festival letterari e cinematografici, usano il termine noir come sigla esplicativa, simbolo immediatamente riconoscibile e ancor meglio spendibile sul mercato delle identità culturali. Una parola in grado di evocare suggestioni e nostalgie e capace di accendere la miccia dell’immaginario collettivo per guidarlo nei claustrofobici vicoli delle nostre insicure metropoli. La belle époque du film noir è una rassegna cinematografica che intende ripercorrere la nascita e l’evoluzione verso la maturità di quei film americani degli anni ‘40 e ‘50 che hanno spinto i giornalisti francesi Nino Frank e Jean-Pierre Charter a coniare (nel 1946) quel termine oggi così di moda, il francesismo forse più famoso nel mondo: noir (era il colore della copertina dei gialli francesi). La retrospettiva segue un rigoroso ordine cronologico che parte dai film considerati i capostipite del genere per arrivare alle produzioni della metà degli anni ’50, periodo oltre il quale il noir subirà un leggero eclissamento per tornare poi in voga nelle versioni rivisitate e modificate che giungono fino ai nostri giorni. Lang, Welles, Siodmack, Wilder, Hawks, Huston, Kubrick, sono solo alcuni dei grandi registi che si sono cimentati (pur non sapendolo) con questo genere cinematografico in quella che il critico Schrader considera la sua epoca classica. Tre sono gli elementi fondanti del noir americano nel periodo a cavallo della Seconda Guerra mondiale: la narrativa hard-boiled per quanto riguarda i soggetti, l’espressionismo tedesco per la messa in scena, la psicoanalisi per il carattere irrazionale del movente criminale. Tra questi è sicuramente la scuola hard-boiled di Dashiell Hammet, Raymond Chandler e James M. Cain a costituire il punto di maggior frattura con il passato e con il giallo classico (Agatha Christie, Arthur Conan Doyle). È intorno ai racconti di questa nuova generazione di narratori che nasce il film noir e molti dei titoli che verranno presentati traggono ispirazione proprio dalle crime story degli scrittori raccolti intorno alla celebre rivista pulp Black Mask. Rispetto al giallo classico l’hard-boiled poggia meno sulla limpida razionalità indagatrice per sondare invece le pulsione più torbide e oscure che agitano l’animo umano. Il risultato è un maggiore realismo che, per usare una celebre frase di Chandler, “toglie il delitto dal vaso di cristallo del poliziesco all’inglese per buttarlo in mezzo alla strada, in restituzione alla gente che lo commette per ragioni concrete e non per fornire un cadavere a lettori oziosi”. La morale che ne discende è molto più complessa: ogni distinzione tra il bene e il male diviene impalpabile e sfuggente, è difficile distinguer i buoni dai cattivi. Nel noir il personaggio del criminale diventa ancor di più protagonista: tramite i suoi occhi vediamo la realtà sociale per quella che è: corrotta, brutale e lacerata da conflitti insanabili. Non c’è speranza per l’ordine, ma solo per il caos e lo smarrimento. È il regno della notte, quando la mente è più vulnerabile, manipolabile e aggressiva.

I film proposti da oggi fino alla fine della manifestazione:

Lunedì 18 luglio – h 21,30 – Il postino suona sempre due volte (B. Rafelson) h 23,30 – La donna del ritratto (F.Lang)

Martedì 19 luglio – h 21,30 – La fuga (D.Daves) h 23,30 – Il grande sonno (H.Hawks)

Mercoledì 20 luglio – h 21,30 – Gilda (C.Vidor) h 23,30 – Lo straniero (H.Welles)

Giovedì 21 luglio – h 21,30 – Le catene della colpa (J.Tournier) h 23,30 – Giungla d’asfalto (J.Huston)

Venerdì 22 luglio – h 21,30 – Il terzo uomo (C.Reed) v.o. sott. in inglese h 23,30 – La morte corre sul fiume (Laughton)

Sabato 23 luglio – h 21,30 – Il bacio dell’assassino (S.Kubrick) h 23,30 – Un bacio e una pistola (R. Aldrich)

Come arrivare Bus 998, 997, 913, 49, 46 scendere presso stazione FM3 Monte Mario. Treno fermata FM3 Monte Mario. Dalla stazione FS Monte Mario il parco di S.Maria della Pietà è raggiungibile a piedi in 2 minuti.