E’ nata una nuova realtà editoriale: si chiama Bruciature ed è una collana de L’impronta editrice. Di che si tratta? Iniziamo dall’editore: un gruppo di giovani imprenditori di Trento che contro ogni previsione riguardo il paludato mercato dei libri e la crisi culturale ha deciso di puntare sulle proposte che reputa interessanti, non solo economicamente. Tra collane di riedizioni critiche di testi “storici”, di poesia e narrativa “sperimentale”, di architettura, si è insinuata la letteratura “di genere”. Il romanzo a fare da apripista è un noir dal titolo Fondali. L’autore del romanzo è Stefano Scarpa, anche curatore della collana. In La trama prende avvio con la morte di un giornalista in un incidente d’auto. Soltanto la figlia Alberta non crede che si sia trattata di una fatalità, e comincia ad indagare. Le sue indagini si incrociano con quelle della polizia e portano dirette agli affari poco limpidi di una clinica per i trapianti. Lo scontro tra le due donne - l’eterna lotta tra bene e male - sarà al centro dell’intreccio. Ma il romanzo racconta anche dei tre amici di Alberta, trentenni con la passione della subacquea i quali, ciascuno a loro modo, saranno coinvolti nella rete tessuta dalla mente perversa di Diana. Per “romanzo di genere”, con cui mi piace definire la categoria della collana Bruciature, non si esclude nulla: giallo, thriller, mistery, fantasy, sentimentale. Si è disponibili a valutare le proposte di nuovi autori e vedere col tempo quale piega prendere. Condizione essenziale per la valutazione da parte del sottoscritto (che ne è anche il curatore, insieme ad altri dell’Impronta) è un intrigo che coinvolga sin dalle prime pagine e una scrittura fluente e corretta. E’ nelle nostre intenzioni dare voce a coloro che sanno scrivere ma non trovano spazi dove infilarsi, consci del fatto che spesso le istituzioni italiane (e quindi anche la grande editoria) sono sorde e cieche alle novità che rappresentano comunque un rischio (più commerciale che culturale). Se il mercato del romanzo giallo in Italia pare già saturo, grazie ai vari Faletti, Camilleri, Lucarelli, è mia opinione che manchi un tipo di narrazione un po’ meno “autorale” e più squisitamente “popolare”. Chissà se con le nostre poche forze saremo in grado di mettere un marchio di qualità su romanzi belli da leggere e capaci di sorprendere. Per maggiori informazioni: www.improntaeditrice.it