Feltrinelli Editore propone in libreria l'antologia di Paul Bowles  La delicata preda, in cui - come scrisse lo stesso autore a proposito della sua prima raccolta di diciassette racconti, del 1950"Tutti i racconti sono una specie di detective story, dove il lettore è il detective; il mistero è il motivo del comportamento dei personaggi”.

Paul Bowles è stato uno dei grandi scrittori di racconti americani e tuttavia per lo più non ha scritto storie americane. I suoi paesaggi sono quelli esotici – per un occidentale negli anni quaranta – di America Latina o Nord Africa. Questi racconti, tremendi e potenti, sono infatti ambientati in luoghi misteriosi, inquietanti, dove si vive una condizione di eterni “stranieri”, a sé e agli altri. Qui vigono culture differenti, lontane, fuori del cosiddetto mondo civile, qui si svela l’intrinseca difficoltà di comunicazione tra civiltà diverse. Il desiderio di avventura spesso si fa voluttà di perdersi, ma il confronto con l’altro da sé può essere rivelatore. Estraneità e distanza possono generare ansia, paura, vero e proprio orrore (come nel racconto Un episodio remoto dove un professore bianco, catturato da mercanti nomadi che gli tagliano la lingua, viene ridotto a una sorta di animale da circo). Sono storie visio-narie che sembrano sogni a occhi aperti, talora incubi (non a caso la dedica del libro è alla madre che per prima fece conoscere a Bowles i racconti di Poe), dove realtà e fantasia si mescolano e scambiano i ruoli (cosicché può pure accadere che una pazza si trasformi nella sorella sana, come in Tu non sei me).

Paul Bowles (New York 1910-Tangeri 1999), considerato uno dei grandi scrittori americani e compreso nel pantheon degli American writers dalla Library of America nel 2002, è stato amico di Gertrude Stein, Tennesse Williams, Patricia Highsmith, punto di riferimento dei Beat, Mailer, Burroughs, Kerouac e Ginsberg; grande nomade e viaggiatore, ha vissuto lungo tempo all’estero, in Marocco e Messico, e ha conosciuto bene il mondo arabo e musulmano, la cui cultura e atmosfera fanno da sfondo a molte delle sue opere. Tradotto in Italia negli anni cinquanta, è stato poi riscoperto con il film di Bertolucci tratto da Il tè nel deserto, del 1990. Oltre a Il tè nel deserto (SugarCo 1965, Garzanti 1989), il libro che l’ha reso celebre, ricordiamo: Lascia che accada (SugarCo 1957, Mondadori 1967), La casa del ragno (SugarCo 1959), La delicata preda. Racconti 1939-1976 (Garzanti 1990), Parole sgradite e altri racconti (Guanda 1990), Senza mai fermarsi: un’autobiografia (Garzanti 1991), Le loro teste sono verdi, le loro mani sono azzurre: scene dal mondo non cristiano (Guanda 1991), In cima al mondo (Anabasi 1992), Troppo lontano da casa (Garzanti 1993), Punti nel tempo (Anabasi 1994), Messa di mezzanotte (Garzanti 1995).

Titolo: La delicata preda

Autore: Paul Bowles

Traduzione: Mario Biondi

Collana: Universale Economica

Pagine: 240

Prezzo: Euro 8