È in arrivo nelle librerie il NoirBook 2007, l'unico annuario nel panorama italiano che riassume quanto di giallo, noir, thriller e mystery si è fatto nel corso del 2006, nei libri, nel cinema, in televisione, negli home video e in manifestazioni ed eventi a tema, di cui sta diventando sempre più ricca la nostra penisola. Attraverso articoli, recensioni di libri o film, interviste, schede riassuntive, approfondimenti tematici e gallerie fotografiche il NoirBook 2007 si propone come un appassionante viaggio tra le diverse componenti di un genere, dedicato ad un numero di affezionati che le stime quantificano ormai in circa dieci milioni.

Una pubblicazione che leggeranno tutta d'un fiato i curiosi e gli amanti del genere ma che verrà utilmente consultata anche dagli addetti ai lavori, una raccolta, insomma, capace di offrire una panoramica completa ed esauriente per tutti sull'argomento.

Questo annuario è stato curato dalla redazione de Il Falcone Maltese (Robin Edizioni di Roma).

Parla Maurizio Testa, direttore de Il Falcone Maltese,   che ha ideato e curato l'annuario.  In questa edizione 2007 quale peso hanno i vari settori: libri, film, tv e homevideo?

M.T. - Diciamo subito che i libri fanno la parte del leone. Almeno dal punto di vista quantitativo. Siamo, nel 2006, intorno ai cinquecento titoli editati da oltre il 90% delle case editrici italiane più importanti: questo costituisce un vero e proprio boom che, peraltro, dura già da qualche anno.

Poi viene la tv che con la fiction prodotta in casa, i serial comprati all'estero (soprattutto dagli Usa) e le trasmissioni dedicate alla cronaca nera, propone un palinsesto, se comprendiamo anche le tv satellitari, composto per circa un 25% da format che fanno riferimento al genere giallo. Poi l'homevideo che sta crescendo moltissimo, anche se qui mancano numeri precisi. Ma l'incremento si nota soprattutto nel settore dei collezionisti, grazie alla maggior dotazione di extra nei dvd e per merito di piccole-medie case di distribuzione che stanno riscoprendo i noir e le detective-story degli anni '30-'40, prima introvabili.

Il cinema fa invece un po' la figura della Cenerentola, soprattutto quello italiano. E i motivi sono diversi. La grande produzione made in Usa ha sfruttato un po' troppo il filone nello scorso decennio e ora si trova a battere altre strade. In Italia invece non c'è mai stata una grande tradizione cinematografica di polizieschi (tranne rare eccezioni), ma secondo me, l'onda lunga della letteratura gialla italiana arriverà tra qualche anno anche al cinema.

Nel settore letterario come si collocano i giallisti italiani?

M.T. - La presenza di titoli dei gialli, thriller, noir, mystery nelle librerie è in constante crescita da almeno un decennio. Per fare qualche numero, possiamo dire che mentre nel '97-'98 i titoli gialli di autori italiani erano intorno ad una decina, oggi registriamo una crescita che li porta ad oltre il 40%.

In che modo il NoirBook si collega a Il Falcone Maltese?

M.T. - Direi che ne è una... fisiologica conseguenza! Infatti solo chi segue quotidianamente le varie espressioni del giallo e del noir nei diversi media, puo' alla fine dell'anno aver incamerato quella quantità di dati che permette di redigere un tale annuario. E aggiungerei: solo una redazione esperta ed affiatata come quella de il “Falcone” poteva ottenere il risultato che è oggi è sotto gli occhi di tutti.

Come è nata l'idea di realizzare il NoirBook?

M.T. -  Semplice. Le motivazioni sono le stesse che hanno portato alla nascita de Il Falcone Maltese. In quel caso mancava una pubblicazione che riportasse in modo ordinato e completo tutte le notizie che riguardavano il giallo ed interessavano milioni di appassionati. Era un “buco editoriale”, come si dice in gergo, che è stato riempito da Il Falcone Maltese, poi copiato in seguito da altri editori. Lo stesso processo ha portato alla pubblicazione del NoirBook: l'esigenza di poter offrire catalogati e ordinati tutti i dati che riguardavano il settore con un appuntamento annuale, coprendo anche qui uno di quei “buchi editoriali” cui accennavamo prima.