Tra le molte opere  che il grande  Samuel Langhorne Clemens, conosciuto in tutto il mondo con lo pseudonimo di Mark Twain,  ha prodotto c’è anche un romanzo giallo dal titolo Storia di doppi e doppiette (A Double-Barrelled Detective Story)  che si svolge nel West e che fa il verso ai romanzi gialli di produzione inglese e in particolare del famoso personaggio di Sherlock Holmes.

Ernest Hemingway di Mark Twain scrisse molto giustamente: ““Tutta la letteratura moderna statunitense viene da un libro di Mark Twain, Huckleberry Finn.”

E questo fa comprendere la rilevanza della figura di Mark Twain nella storia della letteratura nordamericana.

Nato in Missouri nel 1835, cresciuto sulle rive del Mississippi, luogo significativo nell’immaginario collettivo, dal linguaggio del fiume derivò il suo pseudonimo (“mark twain”, cioè” marca due”, espressione gergale per segnalare che la profondità dell’acqua è di due braccia). Negli anni della guerra civile formò insieme ad alcuni amici una milizia che ebbe vita breve, - la cui avventura è narrata in “Storia privata di una campagna militare che falli”, - senza mai rinunciare a condannare le ipocrite motivazioni patriottiche di quel conflitto. Sempre fedele al Presbiterianesimo, si distinse tuttavia per alcuni lavori irriverenti verso le religioni, come Lettere dalla Terra, rimasto inedito per volere della famiglia fino al 1942. A quasi cent’anni dalla scomparsa, avvenuta nel 1910, Twain non cessa di stupire per l’ironia e il sarcasmo che pervadono tutte le sue opere.

 

la “quarta”

 

Un titolo che tradisce, e non rivela, per una detective story alla rovescia, per un western stilizzato, per una caccia all’uomo con scambi di ruoli e di persona, per una singolare apparizione di Sherlock Holmes, per un gioco equivoco, intrigante e beffardo di un Mark Twain in gran forma.

 

Storia di doppi e doppiette di Mark Twain (A Double-Barrelled Detective Story, a cura di Salvatore Marano, Robin Edizioni, collana

La Biblioteca, pagg. 123, euro 12,00)

ISBN 978-88-7371-453-8