La giornalista e scrittrice Gianna Baltaro è stata definita l’Agatha Christie italiana. Con i suoi romanzi, scritti a partire dagli anni ’90, si è conquistata uno stuolo di lettori affezionati. La sua morte ci ha privato dei suoi sempre interessanti romanzi, delle avventure del commissario Martini e delle affascinanti descrizioni di una Torino e di un modo di vivere degli anni Trenta.

Il romanzo che ora arriva nelle librerie con il titolo Un marito per Jolanda e con il sottotitolo “Il commissario Martini e il caso delle nozze osteggiate” è stato scritto dai suoi due editor che in tanti anni di fattiva collaborazione erano diventati suoi cari amici. Sono Daniela Messi ed Enzo Bartolone.

Dopo ben diciotto romanzi e partendo da un incipit scritto dalla autrice per il suo diciannovesimo romanzo i due editor hanno proseguito la narrazione con l’intento di rendere omaggio alla scrittrice scomparsa ma anche volendo restare il più possibile fedeli al suo inimitabile stile e anche nella descrizione dei luoghi, nello spirito dei personaggi e nella cura del particolare storico. Ed in questo possiamo dire e lo diranno anche gli estimatori della Baltaro che ci sono riusciti in pieno.

Nel romanzo siamo nella Torino del 1938 e tutto parte dalla pubblicazione sul quotidiano La Stampa di un annuncio matrimoniale fatto da genitori al fine di accasare la figlia.

Qualcosa nella faccenda andrà storta e dopo poche pagine farà il suo ingresso nella vicenda il commissario Martini.

Al fine di conoscere meglio Gianna Baltaro riportiamo una sintetica biografia: è nata nel 1926 a Torino ma per un certo periodo ha vissuto in Francia dove la sua famiglia si era trasferita. Per molti anni ha svolto la professione di giornalista, occupandosi in un primo tempo (la classica “gavetta”) di cronaca nera per poi passare in altri settori. Ha lavorato per le principali testate torinesi come “La Gazzetta del Popolo”, L’Unità”, “La Stampa” e anche con la Rai. Ha inoltre tenuto corrispondenza per vari quotidiani nazionali.

All’inizio degli anni ’90, forte della sua esperienza in “cronaca nera” e della ottima conoscenza della sua città natale ha iniziato a scrivere romanzi polizieschi, dando vita al protagonista di ogni suo lavoro: il commissario Andrea Martini che si muove in una Torino degli Anni Trenta. Si può dire che nei romanzi di Gianna Baltaro i protagonisti sono due: il commissario e una affascinante Torino, descritta molto bene. Una Torino passata al setaccio di piccoli dettagli quotidiani, con i suoi famosi ristoranti, i suoi luoghi tipici, viva nel suo cuore più labirintico e segreto, appena intinta in un fascismo visto attraverso un qualche provvedimento che fa costume.

Il commissario Martini è un uomo di mezza età, è in pensione, fuma sigarette “Africa” è scapolo ma gli piacciono le belle donne e continua a investigare per passione.

Un brano:

Tutta la famiglia del Regio notaio Giovanni Govoni si trovava riunita in sala da pranzo per la colazione del mat­tino e la copia del quotidiano, recapita­ta come di consueto dal custode del pa­lazzo, giaceva aperta su un divanetto, lasciando in bella vista il testo che ap­pariva imbarazzante per la moglie del professionista.

“Genitori anziani, desiderosi accasare figlia maggiorenne, presenza, buona dote, contatterebbero.....”

la “quarta”:

Tutto ha inizio con un annuncio inconsueto pubblicato su “La Stampa”, che dà l’avvio a una catena di eventi sempre più drammatici. Tra giardini ancora verdi in un ultimo scampolo d’estate, esponenti dell’alta borghesia torinese, musicisti e zingari, operai e nobili, innocenti antipatici e simpatici presunti colpevoli.

Fine anni Trenta, l'Italia è a una svolta, le nuove leggi e la minaccia del­la guerra in tutta l'Europa ne impre­gnano l'aria. Tuttavia Torino siede an­cora quietamente, perfidamente, nei suoi salotti perbene, dove odi e veleni sono dosati con garbo sub alpino.

Martini non è più il rispettato e ben­voluto ex commissario con libero ac­cesso a qualsiasi ambiente. Deve difen­dersi, e per difendersi è costretto quasi a sdoppiarsi.

Intatta la passione per la giustizia, e qui più che mai superiore al diritto civi­le del Regime.

Molto interessante e utile è la stampa del volume in “Corpo 16 Grandi Caratteri” che propone con particolari caratteristiche grafiche mirate a soddisfare il piacere di leggere senza fatica. I volumi con queste caratteristiche si riconoscono immediatamente dal logo: una simpatica talpina con gli occhiali.

Un marito per Jolanda di Daniela Messi e Enzo Bartolone (2010)

Edizioni Angolo Manzoni, collana Narrativa, pagg. 254, euro 15,00

ISBN 978-88-6204-060-0