Con il romanzo Il fulmine di Sethos (He Shall Thunder in the Sky, 2000) siamo al dodicesimo “caso” per Amelia Peabody, la straordinaria protagonista creata da Elizabeth Peters.

Su questo personaggio l’autrice ha scritto sino ad ora ben diciannove volumi, l’ultimo dei quali pubblicato proprio nel corso di quest’anno.

Il presente romanzo si svolge  nel 1914, tutta la famiglia di Amelia si trova in Egitto per una campagna di scavi, ma è un brutto momento, è in vigore la legge marziale per la guerra in corso e per il pericolo di una invasione da parte dei turchi. I giovani inglesi del luogo si affrettano ad arruolarsi, però non lo fa Ramses il figlio di Amelia e così il ragazzo viene tacciato di vigliaccheria e il suo comportamento è molto strano con frequenti viaggi fuori città.

Ci sono poi altri fatti strani negli scavi come il ritrovamento di una statua, troppo ben conservata, che potrebbe essere un falso nascosto appositamente per screditare chi l’ha ritrovata e questa potrebbe essere una mossa del criminale conosciuto come Sethos.

Ma come al solito varie cose misteriose saranno chiarite e sapremo del perchè dello strano comportamento di Ramses e molti altri misteri saranno chiariti alla fine del volume.

L'autore:

Elizabeth Peters il cui vero nome è Barbara Louise Gross Mertz, è nata nel 1927 a Canton nell’Illinois e si è laureata in Egittologia all'Università di Chicago, presso il celebre Oriental Institute, ed è un'apprezzata archeologa. E stata proprio la passione per l'archeologia, insieme con quella per la scrittura, a spinger­la a creare la serie che vede come protagoni­sta Amelia Peabody, una serie tradotta in sedici lingue e che ha riscosso un enorme successo, vendendo milioni di copie. Inoltre, nel 1998, Elizabeth Peters è stata insignita del titolo di Grandmaster dall'associazione che riunisce i più prestigiosi giallisti americani, la Mystery Writers of America.

la “quarta”:

La stagione di scavi del dicembre 1914 è appena iniziata, eppure Amelia Peabody e la sua famiglia non possono concentrarsi sul lavoro e neppure trascorrere un Natale tranquillo. Con la guerra che ormai infuria in tutta Europa, e con le voci sempre più insistenti di un imminente attacco turco al Canale di Suez, l'intera comunità archeologica vive giorni d'ansia ed è immersa in un clima opprimente, gravido di sospetti reciproci e diffidenze. Inoltre, se Radcliffe è troppo anziano per arruolarsi nell'esercito, il fatto che Ramses non si sia ancora unito alle truppe britanniche è motivo di scandalo, e c'è chi non esita a parlare apertamente di vigliaccheria e tradimento. Lo stesso Ramses mostra segni di malessere e inquietudine, come se nascondesse un segreto inconfessabile. E nessuno sa perché i suoi viaggi fuori città siano così frequenti e avvolti nel più assoluto mistero... Nonostante ciò, gli scavi a Giza proseguono e hanno una svolta inaspettata quando Radcliffe riporta alla luce una splendida statua reale, in perfetto stato di conservazione. Fin troppo perfetto, secondo Amelia. Convinta che sia un falso, lei teme che quella scoperta, in realtà, sia la conferma della sua paura più grande: l'inafferrabile e geniale Sethos, conosciuto come la Mente Criminale, è tornato e sta manovrando nell'ombra...

Elizabeth Peters, Il fulmine di Sethos (He Shall Thunder in the Sky, 2000)

Traduzione Barbara Piccioli

Editrice Nord, collana Narrativa, pagg. 436, euro 16,90

ISBN 978-88-429-1686-4