Questo mese nei Classici del Giallo Mondadori trovate in edicola I primi casi di Poirot di Agatha Christie. In effetti anche i geni devono pur cominciare, ma Hercule Poirot sembra fare eccezione. Già da queste indagini risalenti agli inizi dell’attività investigativa, il suo metodo emerge compiutamente delineato e applicabile agli scenari più diversi. Che un delitto avvenga sull’espresso per Plymouth o a bordo di una nave diretta in Egitto, durante un ballo in maschera o una partita a bridge, l’omino dalla testa a uovo ricostruisce i fatti con precisione implacabile.
Tra subdoli avvelenamenti e più plateali pugnalate, suicidi veri o presunti, gioielli rubati e progetti segreti scomparsi, il piccolo detective belga non si scompone. Si arriccia un baffo lievemente fuori posto e snocciola la soluzione, spaziando da un’antica maledizione addirittura a un omicidio che non è ancora stato commesso. In fondo Poirot non è mai stato giovane; dev’essere anzi venuto al mondo così come lo vediamo, fatto e finito nei suoi tratti caratteriali: il culto dell’ordine, la vanità innocente, la consapevolezza del talento smisurato che lo separa dai comuni mortali. A chi mostra di sottovalutarlo, specie gli assassini, si consiglia di cambiare tattica. Anche se imprese straordinarie come il caso dell’Orient Express qui paiono ancora lontane, lui è già un concentrato imbattibile di cellule grigie.
Agatha Christie (1890-1976), creatrice di immortali figure di investigatori come Hercule Poirot e Miss Marple, autrice di innumerevoli capolavori tra romanzi e pièce teatrali, è unanimemente riconosciuta come la Regina del Giallo.












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