E’ nelle librerie il numero 134 della collana I Bassotti edita da Polillo Editore. Come sappiamo la collana presenta il meglio di quanto fu pubblicato in quella che è conosciuta come “età d’oro del mystery” e cioè tra gli anni 1920 e il 1940.

Il romanzo, dal titolo Il terrore che mormora (He Who Whispers, 1946), ora in libreria è di uno scrittore amato e apprezzato da stuoli di lettori in tutto il mondo: John Dickson Carr.

Autore veramente prolifico ha firmato molti romanzi anche con vari pseudonimi: Carter Dickson,  Carr Dickson e Roger Fairbairn.

Il terrore che mormora è il sedicesimo della serie che vede come protagonista il dottor Gideon Fell. È un tipico enigma della camera chiusa nello stile di Carr.

L’autore:

John Dickson Carr (1906-1977), indiscusso maestro dei delitti della camera chiusa, esordì nel 1930 con It Walks By Night (Il mostro del plenilunio), un giallo ambientato a Parigi il cui protagonista era il giudice istruttore della Sûreté Henry Bencolin. Dopo il matrimonio, nel 1932 si trasferì dalla natia America in Inghilterra, luogo che riteneva molto più adatto all’esercizio della professione che aveva scelto sin da ragazzo: lo scrittore di gialli. Nel 1933 con Hag’s Nook (Il cantuccio della strega) fece il suo esordio il dottor Gideon Fell, che comparirà in ventitré romanzi. L’anno successivo nacque invece, con The Plague Court Murders (La casa stregata), Sir Arthur Merrivale, per certi versi molto simile a Fell, che sarà il protagonista di ventidue opere. Autore di una ricchissima produzione comprendente raccolte di racconti, radiogialli, saggi, romanzi senza personaggio fisso tra i quali il celebre The Emperor’s Snuff-Box (1942, La tabacchiera dell’imperatore), a partire dagli anni Cinquanta Carr si cimentò anche nei gialli storici. Il più famoso tra questi, The Devil in Velvet (1951, Il diavolo vestito di velluto), fu anche uno dei suoi maggiori best-seller. Nella seconda metà degli anni Sessanta Carr tornò definitivamente negli Stati Uniti e si trasferì a Greenville, nel South Carolina.

La “quarta”:

In una villa poco distante dalla cittadina di Chartres, in Francia, vive felice la famiglia Brooke: Howard, proprietario di una florida conceria, la moglie Georgina e il figlio Harry, un giovanotto affascinante e capriccioso che è l’orgoglio dei suoi genitori. La villa si trova vicino a un fiume e a poca distanza da un’antica torre circolare, l’unica parte rimasta in piedi di un castello distrutto in un incendio alla fine del Cinquecento. Al suo interno c’è solo una scala di pietra che sale a spirale fino a una terrazza cinta da un parapetto. In risposta a un’inserzione di Howard, che ha bisogno di una nuova segretaria, si presenta alla villa Fay Seton. È giovane, bella e dolce: è inevitabile che Harry s’innamori di lei. L’idillio è appena sbocciato quando nel villaggio cominciano a circolare voci malevole sul conto della ragazza. Volendo vederci chiaro, il vecchio Brooke la convoca sulla terrazza della torre per un incontro a quattr’occhi, ma lì viene ucciso con una pugnalata alla schiena. Chi ha inferto il colpo mortale? Il problema, come accerterà la polizia, è che nessuno aveva la possibilità di avvicinarsi alla torre e quindi alla vittima nei minuti cruciali della sua morte. Eppure… Solo il mastodontico e geniale dottor Gideon Fell riuscirà a risolvere uno dei delitti più inesplicabili della letteratura gialla di sempre.

John Dickson Carr, Il terrore che mormora (He Who Whispers, 1946)

Traduzione A. M. Francavilla

Polillo Editore, collana I bassotti 134, pagg.  294, euro 15,90