Il Giallo ha varie forme e chi vuole cimentarsi in quelle più tradizionali non può prescindere dai legami più o meno stretti del filone con la narrativa gotica e fantastica soprattutto ottocentesca.

Per chi, come me, ha scelto in molte occasioni si percorrere la via dell’hard-boiled e della spy story o persino del nero criminale, il problema quasi non si pone. Si tratta di storie, per definizione, calate in un contesto realistico e abbastanza brutale per cui tutto si risolve sempre in modo piuttosto pragmatico e materiale.

È pur vero che a volte s’intuiscono delle eccezioni. Ricordo uno dei miei action movie preferiti thailandesi, Bangkok Dangerous (2000) dei fratelli Pang in cui, prima dello showdown finale il giovane sordomuto apprendista killer marciava verso il nemico accompagnato dall’ombra del suo fratello-mentore defunto. Artifizio chiaramente ideato per dare pathos alla scena che si risolveva, però, in modo assolutamente realistico.

Allo stesso modo consiglierei a tutti gli appassionati del genere il romanzo di Stuart Neville, The Twelve (2009), che narra la redenzione vendicativa di un killer dell’IRA manipolato dai suoi capi e da un gruppo di gangster che torna in azione tormentato dalla visione di dodici innocenti che gli chiedono conto degli omicidi commessi. Anche in questo caso il “fantasma”, il sovrannaturale è un espediente, quasi una proiezione della follia del personaggio che tuttavia agisce con “mezzi reali in un mondo reale”.

          

L’ispirazione che viene da un altro mondo è solo un elemento inserito per creare emozione. Un po’ come le magie di Mefisto contro Tex che non avevano reale influenza sullo svolgimento della trama. Il lettore di storie d’azione e avventura vuole eroi in carne e ossa che agiscano in un contesto quantomeno verosimile. Al di là di questo (e i riscontri di vendita lo dimostrano) la commistione dei generi tra Fantastico e Action risulta difficile se non deleteria.

Quando parliamo di Mystery, la situazione, un po’ cambia. Lo sappiamo che il Mystery ha come pilastro la logica deduttiva dell’investigatore, ma è anche innegabile che molti casi classici - dai Delitti della Rue Morgue al Mastino dei Baskerville - si presentano proponendo un caso che induce molti dei personaggi a credere a maledizioni, vendette dal mondo dell’aldilà o comunque inspiegabili manifestazioni che non trovano razionali meccanismi di soluzione. Qui arriva l’investigatore che smonta l’artifizio e smaschera il trucco, riportando la vicenda su un piano di realtà. Decisamente rassicurante per il lettore. Resta il fatto che il piacere della lettura è stimolato dall’atmosfera, dal suggerimento che possa esserci qualcosa... di insondabile che aleggia sulla vicenda. L’abilità del narratore sta appunto nel trovare un giusto equilibrio tra la logica e il mistero.