Il “thrilling” italiano è, a mio avviso, una delle fonti di maggior ispirazione dei giallisti della mia generazione e delle successive. Forse perché io considero gli anni ’70, anni di formazione, forse perché, allora, di cose interessanti ce ne’erano davvero molte. Quando penso a un giallo italiano, benché non manchino esempi letterari illustri da sempre, vedo come modello il cinema di quelle stagioni. Tra tutti i film che periodicamente rivedo per “capire un po’ le regole del gioco” Profondo Rosso di Dario Argento resta un cult.

Vale la pena di analizzarlo ogni volta per coglierne i meccanismi, i particolari. Mi piace condividere con voi il mio punto di vista che, magari, non sempre sarà oro colato e, certamente, è discutibile. Uno studio appassionato comunque, un tributo a un film che resterà nella memoria e non a caso, non per giochi di marketing. Semplicemente perché è un ottimo film. Un prodotto italiano di cui andare fieri.

      

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