Torna Stefano Pigozzi, nome già caro ai lettori del Giallo Mondadori per titoli come Metal detector (n. 2915, 2006) e Rosso come il sangue (n. 2966, 2008). Da maggio in edicola il suo nuovo romanzo: Non riuscirai a salvarle tutte (Il Giallo Mondadori n. 3106).

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Dalla quarta di copertina:

Interno, notte. Un uomo con la barba entra a bere qualcosa in un locale caraibico. Ma questo posto non è Cuba, e nemmeno Puerto Rico. È anonima periferia di Milano. E l’uomo con la barba non è un avventore qualsiasi. Angelo Schwarz è un agente della Digos, sospeso dal servizio e in attesa di processo. Guai alle spalle, parecchi. Guai in vista: di più. Perché lui è come gli insetti che attratti dalla fiamma si precipitano verso la distruzione. E pensare che tutto l’inferno di sangue e violenza che gli pioverà addosso, tra gangster russi, affaristi italiani con i loro intrecci inconfessabili e innocenti in pericolo, è già scolpito nelle parole enigmatiche della santera che si avvicina al bancone per bere con lui. Il suo destino in cambio di un bicchiere di rum? Ottimo affare. Anche se la profezia è di quelle da cui è meglio fuggire subito. Ma la voce della veggente lo segue, inesorabile come la mano che sospinge il condannato al patibolo. No, le donne che vorrà proteggere, Angelo non riuscirà a salvarle tutte.

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Ecco l’incipit:

Caribbean Sun Club. L’insegna del locale sfarfallava nel buio della notte: una prospettiva seducente. L’uomo con la barba era fermo sul marciapiede deserto al lato opposto della strada e fissava quel miraggio inaspettato. L’emicrania si era scavata una tana nel suo cranio. L’uomo premette le dita sulle tempie e iniziò ad attraversare la strada puntando dritto verso lo sfarfallio del neon. Uno scooter scodinzolò per schivarlo; insulti incomprensibili gli piovvero addosso scagliati dal guidatore senza casco, un filippino o cinese o appartenente a chissà quale altra etnia che stava colonizzando quella periferia. L’uomo con la barba raggiunse il marciapiede sul lato del locale e premette ancora più forte sulle tempie. Shiatsu improvvisato e inefficace. Sputò a terra cercando di ripulirsi la bocca dal sapore di quelle notti tutte troppo simili. Si strinse il bavero della giacca; l’estate ai primi di giugno continuava ancora a balbettare. S’incamminò verso il locale dando un’occhiata di routine. Non conosceva Milano molto bene, quella zona periferica ancora meno. Il quartiere gli ricordava la zona nord di Mosca: nulla di strano, le periferie delle città europee sono abbozzate dalla stessa mano distratta. Transitò sotto l’insegna del Caribbean Sun Club; da quella prospettiva il sole ardente era una macchia gialla su sfondo di plastica.

L’uomo varcò la soglia ignorando la decisa sensazione di essere uno di quegli stupidi, grossi insetti notturni che, attratti dalla fiamma, si precipitano a carbonizzarsi.

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Stefano Pigozzi, sposato, un figlio, vive e lavora a Modena. Ha alle spalle studi di fisica e matematica, ma la sua vera passione rimane la narrativa, “qualcosa che permette di assaporare emozioni, anche le più corrosive e letali, senza pagare dazio”. Dopo alcuni racconti, ha vinto nel 2006 il premio Tedeschi con il romanzo Metal Detector (Il Giallo Mondadori n. 2915), a cui è seguito Rosso come il sangue (Il Giallo Mondadori n. 2966).

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Non riuscirai a salvarle tutte di Stefano Pigozzi (Il Giallo Mondadori n. 3106), 238 pagine, euro 4,90