Era il 16 dicembre 1984 quando Segretissimo Mondadori n. 1008 presentava al pubblico italiano questa 74ª avventura del Principe delle Spie Malko Linge.

Oggi, quasi trent’anni esatti dopo, Segretissimo SAS n. 82 porta in edicola Morire alla giornata (Les fous de Baalbek, 1984) di Gérard de Villiers.

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Dalla quarta di copertina:

Bunker protetti da cemento e sacchi di sabbia, tra filo spinato e sbarramenti anticarro. Edifici squarciati e palme decapitate dai bombardamenti, esplosioni d’artiglieria in lontananza. Sembra un campo di battaglia: è il lungomare di Beirut. In un’atmosfera di spettrale desolazione si avventura John Guillermin, che dopo il recente attentato all’ambasciata americana si è visto proiettare dalla sua scrivania di analista della CIA a un ruolo operativo. Per il quale non è addestrato. Oggi deve incontrare un informatore e quasi spera che non si presenti. Qualcuno invece arriva, un giovane arabo: non è lui. Guillermin si rilassa, altri cinque minuti e rientrerà alla base. Un attimo dopo la prima pallottola lo raggiunge alla nuca, la seconda penetra nell’orecchio destro e gli trapassa il cranio. Ora a Langley capiranno che per muoversi in un paese devastato da anni di guerra civile ci vogliono gli uomini adatti. Come Malko Linge. E se la missione è sventare i piani di un gruppo terroristico che prepara un attentato spettacolare, il Principe delle Spie è nato adatto.

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Ecco l’incipit:

John Guillermin tentò di saltare l’enorme pozzanghera che si era formata in mezzo alla Avenue de Paris, ma scivolò e ci cadde dentro, sotto lo sguardo ironico di un marine avvolto in un mantello impermeabile verde. Il marine era di guardia davanti a un bunker di cemento e sacchi di sabbia costruito in mezzo alla strada a protezione dell’edificio giallo e vecchiotto che ospitava provvisoriamente un distaccamento dell’ambasciata americana, e masticava un chewing-gum rosa.

In tempi migliori, quel viale che costeggiava il mare era stato spesso paragonato alla Promenade des Anglais di Nizza. Ora, spazzato dalle raffiche violente che soffiavano dal Mediterraneo grigio, con le sue palme decapitate dai bombardamenti, le fortificazioni grigioverdi erette ogni cento metri, i cavalli di frisia in mezzo alla strada, gli sbarramenti anticarro che formavano a ogni imbocco ostacoli teoricamente insormontabili, gli squarci prodotti nelle case dalle bombe israeliane, ricordava più un campo di battaglia che una località turistica.

Impressione rafforzata dall’assenza di traffico e dai pochi passanti. Dopo l’attentato che aveva trasformato l’ambasciata americana, all’estremità orientale della Avenue de Paris, in un millefoglie di cemento, era vietato l’accesso agli automezzi nel tratto dei Bagni Jamal, piccola spiaggia davanti all’ambasciata distrutta, fino all’albergo Riviera, a un chilometro di distanza.

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Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista sas, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

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Morire alla giornata di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 82), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Mario Morelli