Dall’otto di ottobre è in libreria, pubblicata da Castelvecchi Editore, la biografia di Sidney Reilly dal titolo Io sono il re delle spie (Adventures of a British MasterSpy. The Memories of Sidney Reilly).

L’autobiografia è stata curata da Pepita Haddon Chambers moglie di Sidney Reilly e sono basate sulle carte e sugli appunti lasciati da un uomo che si può veramente definire il re delle spie.

Nella sua vita Reilly ha operato come spia per il governo britannico. Come spia è stato un vero maestro ma era anche un truffatore geniale, un vero incantatore che per parte della sua vita ha vissuto di espedienti conquistando moltissime donne.

Nel mese di settembre del 1925 si recò in missione in Russia con l’intento di provocare la caduta del regime bolscevico e il ritorno dello Zar. Durante questa impresa  è scomparso senza lasciare traccia. Le circostanze della sua morte rimangono un mistero.

Questa autobiografia rivela le avventure intriganti e gli exploit di un uomo ampiamente accreditato come la super-spia del XX secolo.

Sidney Reilly, ora considerato come Re delle Spie, era un agente segreto britannico che sosteneva di essere irlandese, ma era in realtà russo. Ottenne il Military Cross per le sue audaci operazioni.

Un brano tratto dalla introduzione scritta dalla “moglie” Pepita Haddon Chambers

<<Solo dopo tanto tempo e accurate considerazioni mi sono decisa a pubblicare la verità sul viaggio in Russia e il conseguente arresto di mio marito da parte delle autorità bolsceviche. Nessuno sa quale sia stato il suo vero destino. I bolscevichi hanno mantenuto, sul fatto, il più scrupoloso segreto, e benché il suo nome figurasse in un elenco di giustiziati pubblicato circa un anno dopo il suo arresto, e malgrado ci siano seri indizi per supporre che sia stato assassinato ad Allekul da agenti segreti della Ceka, appena attraversata la frontiera, io ho ricevuto, assai più tardi, informazioni che lasciano sperare che sia ancora vivo in Russia.

Sidney fu effettivamente assassinato ad Allekul? Fu giustiziato un anno dopo a Mosca? Perché mai i bolscevichi non lanciarono al mondo il loro messaggio di trionfo per aver catturato il famoso Sidney Reilly, il loro implacabile nemico, la cui opera, a loro danno, era universalmente nota; che nel 1918 fu sul punto di rovesciarli, e nel 1925 riuscì a impedire loro di ottenere dall'America i prestiti di cui avevano assoluta necessità? Tuttora langue in fondo a una prigione russa, senza processo, o senza una precisa imputazione? Per quel che mi riguarda, credo sinceramente che sia ancora in vita.

Il motivo per cui la Ceka mantiene il più assoluto segreto riguardo all'attività di Sidney Reilly appare chiaramente dalla narrazione che segue…>>

L’autore:

Sidney Reilly (1874-1925), sia il nome sia il luogo di nascita di Reilly sono discussi: secondo la ricostruzione della moglie – che non sempre coincide con quella di altri autori – Sidney nasce da padre irlandese e da madre russa in una città non precisata dell'Impero zarista. Grande seduttore e abile trasformista, ha collezionato una scia di false identità e sofisticate frodi. Sparito durante una missione in Unione Sovietica, sembra ormai certo che sia stato giustiziato dai bolscevichi su ordine diretto di Stalin.

la “quarta”:

Poliglotta, carismatico, brillante e imprevedibile, Sidney Reilly fu uno dei più abili e spericolati agenti del Secret Intelligence Service britannico durante la Prima Guerra Mondiale, operando soprattutto in territorio russo. In seguito alla presa del potere da parte dei bolscevichi, fu il temerario organizzatore della rivolta che minacciò di stroncare sul nascere la Rivoluzione, grazie alla sua capacità di sfuggire alla rete della polizia politica comunista. Questa straordinaria esperienza, raccolta nelle sue memorie tenute a lungo segrete, venne alla luce grazie al paziente lavoro della moglie Pepita Haddon Chambers, che ricostruisce quegli anni vissuti sempre sul filo del pericolo e nel rischio di finire nelle mani della Ceka. Dai racconti dello stesso Reilly e dai ricordi personali della moglie emerge vivida e affascinante la figura dell'uomo che, affrontando più di una volta la morte in delicate missioni, si guadagnò il titolo di «re delle spie».

Sidney Reilly, Io sono il re delle spie (Adventures of a British MasterSpy. The Memories of Sidney Reilly)

Traduzione Alfredo Bassi

Castelvecchi Editore, collana Storie, pagg. 187, euro 17,50