Mauro Boncompagni, colonna portante del Giallo Mondadori, presenta questo luglio la sua nuova opera di raccolta: il numero 90 de “Gli Speciali del Giallo Mondadori”, dal titolo Ai gatti piace il delitto.

Per sapere tutto dei testi presenti, si rimanda agli Archivi di Uruk.

Le trame

La pensione di Madame Fournier di Todd Downing

A Taxco, ritrovo messicano per artisti e intellettuali espatriati, una serie di morti inspiegabili turba la quiete dell’amena località. Nella pensione di Madame Fournier, dove alloggia anche lo statunitense Rennert, un giornalista muore in circostanze sospette. Di fronte al dilagare di paure e superstizioni, toccherà proprio a Rennert risolvere il caso, mentre i lugubri richiami di una gatta nera sembrano annunciare nuove tragedie.

Il gatto e il Capricorno di D.B. Olsen

I tre ex mariti di una donna, tutti nati sotto il segno del Capricorno, sostengono di essere sfuggiti uno dopo l’altro ai suoi propositi omicidi. Ora che un quarto matrimonio si è consumato, c’è chi teme per l’ignaro consorte. Ma quando la detective dilettante Rachel Murdock arriva con il suo gatto al ranch nel deserto dove gli sposi trascorrono la luna di miele, è troppo tardi. Un omicidio è stato commesso…

Il gatto di Miss Paisley di Roy Vicker

Per una donna sola come Miss Paisley, l’arrivo inatteso di un gatto nella sua vita significa molto. Fra loro si crea un legame profondo, quasi primordiale. E quando uno sgradevole vicino di casa, infastidito dalle continue incursioni dell’animale nel suo appartamento, lo maltratta minacciando ulteriori conseguenze, qualcosa accade nella mente della pacifica zitella. Qualcosa di spaventoso e inesorabile.

L’incipit dell’Introduzione

“Vi sono persone che nutrono un particolare affetto per i gatti e altre che ne hanno un orrore fisico e persino morale." Le battute iniziali del racconto di Roy Vickers con cui concludiamo la presente antologia esprimono alla perfezione l'attitudine degli esseri umani verso i gatti (e forse anche quella dei gatti verso gli esseri umani): amore e odio, attrazione e insofferenza, diletto e fastidio. Le storie che qui offriamo al lettore esprimono questa ambivalenza, ricordandoci che il rapporto tra i gatti e il delitto è complesso e può comportare diverse declinazioni.

L'incipit de "La pensione di Madame Fournier"

Il giovanotto era seduto nella carrozza panoramica del Rapido del Sud e contemplava le montagne azzurre all'orizzonte.

Il treno era giunto ora sull'altipiano messicano e le file interminabili dei magueyes levavano i verdi artigli dal suolo di un grigio scuro.

Di tanto in tanto il giovanotto si passava nervosamente le dita tra i biondi capelli ricci, quindi, estratta una bottiglia piatta dalla tasca, beveva a lunghi sorsi. Accendeva una sigaretta dopo l'altra. Tutto questo era osservato attentamente da un uomo più anziano, d'aspetto simpatico, che sedeva dall'altro lato del terrazzino. Non che fosse di natura particolarmente curiosa, quest'uomo, ma durante un viaggio in treno di due giorni si è fatalmente portati a osservare con una certa attenzione i propri compagni di viaggio.

L'incipit de "Il gatto e il Capricorno"

La mano sul ricevitore era madida di sudore, contratta e tremante: se la portò all'orecchio e udì il segnale ininterrotto di libero.

— Pronto.

La parola gli si strozzò in gola. Con la mano libera si allentò il colletto e con uno scatto di rabbia si strappò via la cravatta e la gettò sul letto.

— Vogliamo fare quattro chiacchiere? — Diede alle parole un tono confidenziale, una maliziosa familiarità piena di sottintesi. E tuttavia, che sciocchezza parlare quando la persona che gli aveva telefonato aveva riagganciato nel momento stesso in cui lui sollevava il ricevitore.

Socchiuse gli occhi. — Pensate di avermi spaventato? Credete di avermi fatto venire i brividi? Pazzo! — sghignazzò nel microfono, abbandonando il tono confidenziale, quasi sperasse di farsi udire dalla persona che aveva interrotto la comunicazione. — Chi siete, in ogni modo? Non che me ne importi un accidente, ma così, tanto per la cronaca…

L'incipit de "Il gatto di Miss Paisley"

Vi sono persone che nutrono un particolare affetto per i gatti e altre che ne hanno un orrore fisico e persino morale. È diffusa la superstizione che i gatti abbiano un'influenza sugli esseri umani; generalmente si tratta di una superstizione da vecchie zitelle, e pure generalmente si tratta di una influenza maligna. È vero che il gatto di Miss Paisley fu la causa prima per cui questa emozionabile ed emaciata vecchia zitella raggiunse un livello di perversa grandezza o di assoluta infamia, a seconda del proprio punto di vista. Ma ciò può venire spiegato senza che ci sia bisogno di ricorrere al misticismo. Il comportamento del gatto fu in tutto e per tutto un comportamento da gatto.

Il gatto entrò nella vita di Miss Paisley quando costei aveva cinquantaquattro anni e la bestia ne aveva, a una stima approssimativa, due. Miss Paisley era fisicamente sana e attiva: una zitella inoffensiva, vestita con molta cura, molto riservata. Figlia di un ricco uomo d'affari – sua madre era morta quando lei muoveva appena i primi passi – aveva trascorso la sua prima gioventù nell'età d'oro delle classi medie, quando ogni isolata villa suburbana aveva molti degli attributi di un maniero padronale. Se non cerano vassalli, c'era pur sempre un piccolo gruppo di negozianti ossequiosi, per tacere del personale di servizio che abitava fra le stesse mura della casa.

Info

Ai gatti piace il delitto a cura di Mauro Boncompagni (Il Giallo Mondadori Speciali n. 90), 368 pagine, euro 6,90