La Newton Compton presenta il thriller a sfondo storico L'ultimo incubo di Kafka (2021) di Paolo Cortesi.

La trama

Praga, 1914. Il giovane Jozef Drohac, membro del Klub Mladych, un’associazione di ispirazione anarchica e pacifista, viene trovato impiccato. Suicidio, conclude la polizia. Una spiegazione che sembra convincere tutti, inclusi gli altri membri del Klub. Tutti, tranne Franz Kafka. Lo scrittore non riesce a capacitarsi. Jozef non aveva alcun motivo di togliersi la vita, e nella dinamica del suo supposto suicidio ci sono diversi particolari che non tornano. Ma Franz sembra essere il solo a notare queste stranezze: che siano solo il frutto della sua mente troppo immaginifica? Quando altri due membri di spicco del Klub muoiono in circostanze poco chiare, Kafka capisce che qualcosa di oscuro è all’opera, una macchinazione che sembra voler colpire tutti i principali oppositori del governo militarista imperiale. E mentre le notti praghesi si ammantano di sospetti e di paranoie, Franz si rende conto che anche lui potrebbe essere in pericolo…

L'incipit

Nel tardo mattino di sabato 28 marzo 1914, a Praga, nel cimitero Vysehrad, si tenne il funerale di Jozef Drohac.

C’erano quasi tutti i soci del suo club, il Klub Mladych. La madre era al braccio di Klara, la sorella di Jozef. Ogni tanto, la donna era come sommersa da un’enorme onda invisibile e iniziava ad afflosciarsi; così la ragazza la sorreggeva, la stringeva a sé cingendole la vita con le braccia, e questo era come un segnale per la madre: si sforzava di restare in piedi, apriva gli occhi e riprendeva a guardare davanti a sé.

C’erano molti parenti di Jozef, cugini, zii.

Non c’era suo padre Viktor, e non perché non avesse retto allo schianto per un figlio di trentun anni che si suicida impiccandosi, ma perché non voleva partecipare al funerale di chi – così atrocemente, pensava – lo aveva per anni disonorato.

Viktor Drohac era il proprietario di un grande negozio di scarpe, lucente su due piani di vetri e ottone, sulla bella Ferdinandstrasse.

Per Viktor fu sempre incomprensibile come suo figlio, il suo unico maschio, fosse diventato socialista e antimilitarista.

Eppure, pensava di avergli dato la migliore istruzione. Gli aveva insegnato il saluto alla bandiera e a buttare baci all’immagine dell’imperatore Francesco Giuseppe che teneva appesa in sala da pranzo. Al figlio diventato ragazzo, Viktor aveva spiegato come si sta al mondo. Pensa, gli diceva, a una scala altissima: in alto, proprio in cima, c’è l’imperatore perché lì ce lo ha fatto nascere il nostro Signore Iddio, e se ce lo ha messo vuol dire che ci deve stare per il bene di tutti. Poi si scende, giù giù giù, e si arriva all’ultimo gradino dove stanno i socialisti e gli anarchici.

L'autore

Paolo Cortesi è scrittore e saggista. Il suo romanzo Il patto ha riscosso un notevole successo di critica e pubblico. Tra i numerosi libri pubblicati con la Newton Compton ricordiamo: Misteri e segreti dell'Emilia RomagnaForse non tutti sanno che in Emilia Romagna…Guida insolita ai misteri, ai segreti e alle curiosità dell'Emilia RomagnaLuoghi segreti da visitare in Romagna Le grandi profezie che hanno cambiato la storia. Il suo sito internet è: www.paolo-cortesi.com

Info

ISBN: 9788822751478 – Pagine: 132 – narrativa n. 2967