Il nostro viaggio ha inizio in un luogo lontano nello spazio e nel tempo: nella Cina della dinastia Song, regnante fra il 960 e il 1279. È proprio in questo periodo che si sviluppa il primo esempio di giallo cinese, con larghissimo anticipo rispetto a quanto accadrà nella letteratura europea. Stiamo parlando del gong’an, una tipologia letteraria la cui caratteristica principale sta nella centralità di un magistrato nel ruolo di protagonista, impegnato a risolvere casi criminali particolarmente complicati. Una sorta di antichissimo romanzo poliziesco insomma.

Ma cosa o, per meglio dire, chi ispirò gli autori cinesi del passato affinché inventassero un genere che ancora oggi consideriamo estremamente moderno? Una delle figure chiave in questo senso fu Lord Bao, anche indicato con il nome di Bao Zheng o Bao Gong, personaggio realmente esistito sul quale si diffusero molte leggende. Nell’immaginario collettivo cinese è considerato un modello di giustizia e onestà, venendo talvolta associato a figure divine.
Ma cosa fece realmente Lord Bao? Nella realtà, passò alla storia per il suo pensiero innovativo e il suo modo di agire rigidamente improntato ai valori di giustizia e onestà. Nacque nel 999 e fu attivo come funzionario sotto la Dinastia Song per ben 25 anni, durante i quali seppe distinguersi per le sue idee politiche e la sua profonda empatia verso i bisogni delle persone comuni. In un periodo di profonda crisi finanziaria, si impegnò per identificarne le cause e trovare soluzioni efficaci.
A tal proposito, comprese che gran parte della miseria che affliggeva la popolazione derivava dallo stesso apparato governativo, il quale aveva imposto tasse troppo onerose. Al fine di ridurle, Lord Bao propose di limitare gli sprechi e le spese superflue dello Stato, per esempio operando una grande pulizia delle cariche ufficiali, alle quali dovevano avere diritto soltanto gli individui che offrivano un effettivo servizio all’impero. Le cariche puramente “onorarie”, ma senza alcuna funzione pratica, andavano abolite.

Inoltre, dichiarò guerra alla corruzione, pratica molto diffusa fra i funzionari e nell’esercito. Fu implacabile nei confronti dei funzionari corrotti, arrivando a denunciare e punire severamente perfino amici e parenti dell’imperatore. Poiché seguiva il suo personale senso dell’etica e non guardava in faccia a nessuno, si guadagnò la fama di giudice onesto e imparziale e in breve tempo conquistò l’amore del popolo e l’ammirazione dell’imperatore.
Infine, scrisse numerosi trattati sull’importanza della legge e dell’imparzialità di giudici, sulle sue idee per migliorare le condizioni di vita della popolazione e rendere il regno più forte ed efficiente e sulla sua innata avversione per la corruzione. Tali opere sono tuttora studiate da storici ed esperti di diritto in Cina e il pensiero di Lord Bao rimane di grande attualità.
E nella letteratura? La popolarità di Lord Bao fece sì che fin da subito molti autori gli dedicassero le loro opere. Raffigurandolo come un uomo dotato d’intelletto sopraffino e indiscutibile integrità morale, cominciarono a “sfruttare” la sua figura nei primi romanzi polizieschi della storia della letteratura. Immaginavano Lord Bao intento a risolvere complicatissimi casi e riportare la giustizia in mezzo agli uomini, qualche volta anche grazie all’aiuto di elementi sovrannaturali.
All’inizio tali storie vennero tramandate oralmente, il che ebbe come conseguenza la perdita quasi totale delle opere più antiche, risalenti alla dinastia Song. Per fortuna, sotto la successiva dinastia Yuan (dal 1279 al 1368) le storie gong’an cominciarono a venire conservate in forma scritta e divennero il modello di riferimento per i futuri romanzi gialli della letteratura cinese.

Uno degli esempi più illustri di gong’an della dinastia Yuan è rappresentato dall’opera in versi intitolata, nella sua traduzione in inglese, The Circle of Chalk (in italiano “il cerchio di gesso”). Qui crime fiction, poesia e opera teatrale si uniscono in un armonioso connubio e la bellezza dei versi, unito a una trama coinvolgente, ha fatto sì che The Circle of Chalk venisse fin da subito considerato un capolavoro della letteratura del periodo Yuan.
La trama è la seguente: una ragazza di appena sedici anni, Hai-tang, viene venduta al proprietario di un bordello dalla sua stessa famiglia, che vive nella miseria e non può più permettersene il mantenimento. Per sua fortuna il benestante Ma Chun-shing nota la sua presenza fra le altre prostitute e decide di aiutarla, accogliendola nella propria casa come sua seconda moglie.
Hai-tang dà alla luce un bambino e la vita sembra finalmente sorriderle, ma il pericolo è dietro l’angolo, poiché la prima moglie di Ma Chun-shing, che non è riuscita ad avere figli da lui, è invidiosa della nuova compagna di suo marito. Accecata dall’odio, avvelena Ma Chun-shing e fa ricadere la colpa del crimine su Hai-tang. Non contenta, afferma che il neonato sia figlio suo e non di Hai-tang, in modo da poter ereditare le fortune di Ma Chun-shing che, per la legge dell’epoca, sarebbero andate al suo unico figlio, sebbene appena nato.
Hai-tang viene arrestata e torturata finché non confessa il crimine che, in realtà, non ha affatto commesso. È a questo punto che interviene Bao Zheng, che risolve il caso con uno stratagemma alquanto simile a quello presente nella storia del giudizio di Salomone. Fa collocare il neonato in mezzo a un cerchio disegnato con il gesso e ordina alle due donne di afferrarlo, ciascuna per un’estremità, e tirarlo verso di sé. Colei che riuscirà a strappare il bambino dalle mani dell’altra sarà riconosciuta come la vera madre. Naturalmente Hai-tang non può sopportare di fare del male al suo stesso figlio e si rifiuta di afferrarlo, rivelandosi agli occhi di Lord Bao come l’autentica madre del piccolo. L’infallibile funzionario la farà poi scagionare anche dall’accusa di omicidio, riuscendo a provare la colpevolezza della prima moglie di Ma Chun-shing.
Il successivo sviluppo del gong’an. Nonostante il passare del tempo le avventure di Lord Bao rimasero nel cuore dei lettori cinesi, tanto che si moltiplicarono le opere teatrali, i racconti e i romanzi gialli incentrati su di lui. Alla fine del 1500 venne pubblicata la prima collezione di racconti incentrati sui “casi del giudice Bao”.
Successivamente, sotto la dinastia Qing (dal 1644 al 1911), vennero pubblicate altre opere sulle intriganti avventure di Lord Bao e gradualmente furono introdotti alcuni cambiamenti all’interno di questo filone letterario. Innanzitutto, Lord Bao cominciò a essere rappresentato non più come un geniale ma solitario funzionario imperiale: al suo fianco fecero la loro comparsa diversi personaggi, come i suoi due aiutanti Zhan Zhao, maestro di arti marziali, e Gongsun Ce, un vecchio esperto in medicina. Potremmo definirlo un antenato del moderno patologo forense.
Inoltre, furono introdotti più dettagli sulla vita personale di Lord Bao, cosa che rappresentò una grande novità rispetto alle opere precedenti e rese ancora più accattivante la trama delle storie.
Quando i libri di Arthur Conan Doyle vennero tradotti per la prima volta in cinese, i nuovi lettori associarono immediatamente il detective britannico alla figura del loro amato Lord Bao, tanto che Sherlock Holmes fu definito “il giudice Bao inglese”. E per completare il paragone, Watson fu subito associato a Gongsun Ce. In effetti le somiglianze fra i personaggi e il loro modo di agire erano palesi, sebbene gli autori di queste opere non ne fossero assolutamente consapevoli!
Ma parliamo un po’ di Zhan Zhao, il maestro di arti marziali e vero e proprio bodyguard di Lord Bao all’interno di diversi racconti e romanzi. L’introduzione delle arti marziali nelle avventure di Lord Bao rappresentò un altro punto di svolta per la letteratura cinese, perché segnò la nascita di un nuovo sottogenere del giallo, la wuxia. Potremmo confrontarlo con il moderno thriller. Nelle storie wuxia i protagonisti sono uomini d’azione che combattono per la giustizia a colpi di arti marziali.
Bao Zheng ha fatto e continua a fare la sua comparsa in diverse storie wuxia, dove riveste principalmente due ruoli: da un lato rappresenta la guida morale dei giovani combattenti e dall’altro viene aiutato e difeso da loro nel corso delle indagini.
Il più famoso esempio di unione fra gong’an e wuxia è forse The Tale of Loyal Heroes and Righteous Gallants (in italiano “Il racconto di eroi leali e virtuosi cavalieri”), romanzo del 1879 che reinterpreta la storia dell’ascesa del giudice Bao e di un gruppo di youxia (una sorta di cavaliere errante), esperti di arti marziali, nella loro eterna lotta all’ingiustizia e alla corruzione. Il libro divenne così popolare da essere pubblicato in numerose edizioni e tradotto in diverse lingue. Fornì inoltre il modello per numerosissimi sequels.
E a proposito di sequels, concludiamo il nostro breve viaggio con una domanda: che ne è oggi di Lord Bao? Il suo personaggio continua a infiammare l’immaginazione del pubblico cinese e non solo, tanto che ancora vengono pubblicati romanzi, racconti, manga e fumetti incentrati sulle sue avventure come “detective”. A tutto ciò si aggiungono numerosi film, serie tv e videogiochi. Ovviamente non tutti questi prodotti raggiungono il mercato occidentale, ma per i più interessati è comunque possibile trovare alcune delle avventure di Lord Bao tradotte in lingue europee.
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