Mentre il sole inizia a infuocare le spiagge del Salento e la stagione turistica si appresta a entrare nel vivo, una scia di eventi inquietanti incrina la serenità apparente con morti sospette e messaggi criptici.

Il commissario Luigi Gelsomino, uomo segnato da un passato che non smette di bruciare e da un futuro incerto, viene chiamato a fare luce su quella che all’inizio sembra solo una tragica fatalità. Ma più l’indagine si addentra tra grotte marine, litorali battuti dal vento e silenzi complici, più emergono verità scomode: sfruttamento, vendette sotterranee, ideali distorti.

Chi sono i martiri delle sabbie? Chi muove davvero i fili di questi macabri sacrifici? E fino a dove è disposto a spingersi pur di lanciare il suo messaggio? Tra omertà, ambizioni nascoste e fanatismi ideologici in una terra bellissima e tradita, Gelsomino dovrà affrontare i fantasmi propri e altrui, mettendo insieme indizi che affondano nella carne viva del Sud per decifrare un enigma in cui nulla è come sembra.

Marco, si tratta del settimo e attesissimo capitolo della serie gialla con protagonista il commissario Luigi Gelsomino: cosa ti affascina di lui e quali nuove sfumature hai voluto esplorare questa volta?

Non ci sono in verità nuove sfumature nel personaggio, così come difficilmente spuntano sfumature nuove ogni anno nelle persone reali. Ci sono però approfondimenti, anzi “sprofondamenti” nella sua psiche. In modo a mio avviso efficace, la collega di Gelsomino Cristina Sartori, poliziotta e medico patologo che affianca il commissario in questa settima indagine, definisce l’atteggiamento di Gelsomino verso la vita come il “gorgo vittimista” nel quale lui abitualmente si lascia inghiottire. Io non faccio altro che trascrivere i pensieri malinconici che lo accompagnano nel turbine, cosa che mi permette di riportare alla memoria alcune emozioni di gioventù: è dalla inadeguatezza al mondo – specie quello femminile – che ha caratterizzato la mia adolescenza e prima giovinezza che infatti attingo per la fragilità del mio personaggio. Mi piace che sia così “sfigato” nella vita privata – al contrario di tanti suoi colleghi letterari che sono così ammaliatori e fascinosi – e così determinato a scovare la verità nella vita professionale.

“Martiri delle sabbie” intreccia cronaca nera, denuncia sociale e riflessione ecologista: come nasce l’idea di unire questi piani narrativi?

Nasce dalla semplice osservazione dell’ambiente che mi circonda nella mia terra d’adozione, dove la cronaca nera, più che scaturire da una vera e propria attività criminale, sembra raccontare una delinquenza di piccolo cabotaggio a sua volta generata più che altro da una scarsa educazione civica. Il rispetto dell’altro, sia esso un altro umano o naturale, soccombe spesso alle convenienze del momento se non addirittura alla semplice pigrizia. Questo tipo di atteggiamento ha effetti evidenti sul territorio che si presenta poco curato, sporco, vilipeso da discariche abusive e rifiuti in mare. La riflessione ecologista che si trova nel romanzo si basa proprio sull’educazione civica: invece di scontrarci con tesi sul clima e sul futuro del Pianeta che pochi di noi saprebbero argomentare davanti ad uno qualunque degli scienziati che sostengono la tesi opposta, concentriamoci su ciò su cui possiamo davvero incidere: preservare l’ambiente dalle nostre scorie evitando di abbandonare, bruciare, seppellire.

Nei tuoi libri il Salento non è solo ambientazione, ma personaggio vivo: come vivi il rapporto fra la tua terra adottiva e la tua scrittura?

La risposta a questa domanda si evince da quanto ho appena raccontato: guardo questa terra come un malato che potrebbe essere curato facilmente e invece è lasciato morire lentamente in corsia. Scrivo della sua bellezza reale, del suo splendore potenziale e della sua malattia autoimmune. Contraddizione è la parola che mi sentirei di utilizzare spesso e in ambiti diversi per descrivere il Salento.

Nel romanzo compaiono figure con nomi evocativi come Polpo, Medusa e Granchio: quanto c’è di allegoria e quanto di realismo?

Il romanzo ha nel mare un protagonista muto, ma estremamente eloquente. Mi è sembrata una buona idea giocare ancora una volta sulla contraddizione come tratto distintivo di questo luogo e attribuire i nomi degli abitanti del mare a coloro che nel libro, spacciandosi per ecologisti, utilizzano la violenza per riverberare le proprie idee.

Se dovessi descrivere in una frase il messaggio più urgente che il lettore dovrebbe portare con sé dopo aver letto “Martiri delle sabbie”, quale sarebbe?

«Infilatelo in tasca, quell’involucro del pacchetto di sigarette, invece di gettarlo dal finestrino!»

Seguita da una imprecazione a piacere.

Autore: Marco Lugli

Casa editrice: Indomitus Publishing

Data di pubblicazione: 3 luglio 2025

Costo: ebook € 5,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 16,99 in libreria e su tutti gli store online tramite distribuzione DirectBook

Pagine: 302

Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/martiri-delle-sabbie-marco-lugli/