Secondo le cronache ufficiali, Sherlock Holmes visitò l’Italia nel 1891: ma si trattò dell’unico viaggio? Ed è vero che fu proprio nel nostro Paese che il detective di Baker Street incontrò per la prima volta l’infernale professor Moriarty? A questi interrogativi – nonché a molti altri – risponde Sherlock Holmes e le ombre di Gubbio, un’inedita narrazione del dottor Watson ritrovata da Enrico Solito, il curatore italiano delle sue memorie. Nell’aprile del 1890 tutto sembra andar bene nella vita di Watson, quando un fulmine gli piomba addosso: la moglie Mary scompare improvvisamente. Si è recata da un’amica a Dartmoor, vicino ai luoghi dove Holmes aveva sconfitto il Mastino dei Baskerville, ma non è mai giunta. L’angosciato Watson, con Holmes al fianco, parte nella notte per la brughiera del Devon, in un lungo viaggio in treno che lo riporterà sui luoghi del leggendario Mastino. È il primo atto di una avventura fosca, tenebrosa, che presto lo ricondurrà a Londra e poi nel nostro Paese: a Gubbio, appunto. Nell’antico borgo italiano l’eco di una creatura infernale (forse il Lupo di San Francesco) tornerà a terrorizzare le notti dei cittadini, e morti misteriose sembreranno confermare l’esistenza di un maleficio: solo l’imminente Corsa dei Ceri renderà un poco di serenità alla città oramai in preda al panico. Ma il peggio deve ancora emergere, e altre spaventose vicende si uniranno alla principale – affascinanti aristocratiche dalla doppia personalità, casseforti che si volatilizzano nel nulla, agenti segreti in combutta con potenze straniere – mescolandosi in un unico enigma delittuoso che Holmes e Watson dovranno risolvere a ogni costo…

Questo il commento di La Repubblica: “Enrico Solito sa recuperare climi, personaggi e atmosfere del leggendario investigatore di Arthur Conan Doyle con un gusto e una sensibilità squisitamente moderni…”

Abbiamo chiesto all'autore Enrico Solito di darci qualche informazione in più su questo suo nuovo e avvincente apocrifo: "Si tratta di un gioco, ma mi è venuto benino. L'idea base è ringraziare il comune di Gubbio, sindaco, assessore alla cultura del comune e della provincia (quest'ultimo fan di Holmes ma non lo sapevo!) e i loro amici che sono stati carinissimi con noi durante un recente evente holmesiano svolto sul loro territorio. Di qui il libro con loro come protagonisti: non lo sanno ancora!  Di fatto ci sono centinaia di rimandi e citazioni. Con the Hound il gioco è scoperto: la prima parte si svolge a Dartmoor, a Gubbio c'è un lupo che ricorda il demoniaco cane della brughiera. Altre sono per intenditori: il paragrafo finale del libro è lo stesso di Conan Doyle, quando Holmes passa da Sesto Fiorentino dice che non è un paese importante e Watson ribatte: 'chissà, magari c'è il busto di qualche celebrità'... Solo i membri di USIH sanno che c'è un busto di Holmes! E poi l'ispettore di Gubbio si chiama Bencivenga, e  Bencivenga da Gubbio è un importante personaggio del Nome della Rosa, e poi e  poi... Dal punto di vista degli Holmesiani questa storia che avviene nel 1890 è il primo incontro con Moriarty, e questo risolve il "problema Moriarty". In Il problema Finale, aprile 1891, Watson dice di non sapre chi è Moriarty e Holmes dice che si è reso conto dell'esistenza di una rcicriminale l'anno prima: in quella storia Moriarty muore. Ma in Valle della Paura (datazione discussa) Watson conosce Moriarty, che è vivo. E allora? Il primo incontro è nella mia storia, poco dopo avviene La Valle della paura, in Il problema finale Watson fa solo finta di non conoscerlo perchè le altre due storie, all'epoca, non sono pubblicabili.Tra i tanti, nel libro c'è la mia soluzione al problema di AC Doyle e  del titolo di cavaliere.Nel 1895 Doyle scrive che gli hanno proposto la carica di cavaliere d'Italia se permette che venga pubblicato sul giornale del proimo Ministro (Crispi) il suo L'avventura del trattato Navale. Viene in effetti nominato cavaliere d'Italia dopo qualche mese. io ho trovato il giornale, ma non c'è il racconto di Sherlock Holmes. la soluzione...nelle ultime pagine del romanzo.Infine; tutti i particolari, i nomi, i luoghia  Londra e a Gubbio, perfino gli orari dei treni, sono puntigliosamente esatti.E c'è un amico inglese che mi ha dato una mano, come Fletcher Robinson fece con Doyle per the Hound of the Baskervilles."

Sherlock Holmes e le ombre di Gubbio

di Enrico Solito

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