La casa editrice Hogarth Press ha dato il via a un innovativo progetto, invitando autori di fama a trasformare i grandi classici di Shakespeare in best seller moderni. Un omaggio al genio intramontabile del poeta di età elisabettiana e una sfida al lettore odierno, chiamato a cogliere i sottili legami fra questa serie di romanzi e i loro illustri antenati shakespeariani.

Howard Jacobson si è dedicato a Il mercante di Venezia, Margaret Atwood a La tempesta, Tracey Chevalier all’Otello… e così via fino ad arrivare a Jo Nesbø, il re del cosiddetto Nordic noir. Chi altri avrebbe potuto occuparsi del sanguinoso e allucinante mondo di Macbeth?

La famosissima tragedia viene reinterpretata da Nesbø secondo i canoni classici del Nordic noir. Tutto si svolge in un contesto poliziesco: siamo nel 1970 in una cittadina afflitta dalla malavita e dalla diffusa tossicodipendenza dei suoi abitanti. L’ultima speranza per la comunità risiede nell’onestà e nell’integrità di Duncan, che ha assunto il comando del commissariato di polizia. Fra i suoi più stretti collaboratori vi è (ovviamente) Macbeth, un uomo del popolo con un particolare talento nel maneggiare i pugnali, elemento che non può passare inosservato nemmeno al più distratto dei lettori e che stona in mezzo agli altri “guerrieri” della cittadina, i quali combattono il crimine con le nostre moderne armi da fuoco.

La grigia cittadina, perennemente tormentata dalla pioggia, sembra rappresentare un luogo immaginario nel quale Scozia e Norvegia si fondono. A prova di ciò vi è anche la mescolanza di nomi di origine scozzese e scandinava che caratterizza i personaggi e i luoghi di questa storia.

A gestire il giro della droga e la malavita locale è Hecate. Addio quindi alla regina delle streghe di Shakespeare: Hecate è l’irraggiungibile re della droga, aiutato da tre donne (le tre streghe) che preparano per lui una particolare droga da cui ormai dipende metà della comunità locale. Inutile aggiungere che saranno proprio queste tre figure a convincere Macbeth della possibilità di far carriera e raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi… a condizione che lui non interferisca con le attività di Hecate, il che lo porterà a tradire l’eroico Duncan.

Non poteva comunque mancare una Lady Macbeth, che nel romanzo di Nesbø appare come una femme fatale dai capelli color fuoco, la quale suggerisce al protagonista in che modo eliminare Duncan.

Fantasmi e altri eventi paranormali che conferivano all’opera di Shakespeare un’atmosfera da incubo sono naturalmente presenti anche nel romanzo di Nesbø, salvo poi essere chiariti con spiegazioni razionali (per esempio, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi se alla base di certe visioni non vi fosse che l’assunzione di sostanze stupefacenti).

Se il grande talento di Shakespeare era proprio quello di rappresentare realtà e sentimenti eterni, il romanzo di Nesbø non fa che confermare tale genialità, dimostrando come il male in fondo all’anima di ogni uomo non se ne sia mai andato. Da Shakespeare fino ai giorni nostri l’uomo non è mai cambiato e ancora continuiamo a raccontarci le stesse affascinanti e terribili storie…