La Adelphi porta in eBook Un delitto in Gabon (2020) di Georges Simenon, raccolta di due racconti d'annata presentata esclusivamente in digitale.

Entrambe i racconti sono già apparsi in Italia nel 1961, raccolti nell'antologia Sosta a Panama e altri racconti (Mondadori), tradotti da Elena Cantini.

La quarta di copertina:

Le opere di Georges Simenon (Liegi, 1903-Losanna, 1989) sono in corso di pubblicazione presso Adelphi sin dal 1985. Scritti a La Rochelle nel 1938, i cinque «racconti esotici» che riuniremo nel volume La linea del deserto apparvero in fascicoli settimanali nella collana "Police-Roman" tra il 1938 e il 1939, per essere poi raccolti, insieme a tre inchieste di Maigret, nel 1944 in Signé Picpus. Qui ne anticipiamo due: Un delitto in Gabon e La linea del deserto.

L'incipit:

Se la paura non è mai bella a vedersi, lo spettacolo diventa orribile quando ha per protagonista un omone il cui grasso malsano assume, per effetto dello spavento, un colorito ancora più giallastro e trema come una gelatina, mentre una temperatura di cinquanta gradi all’ombra lo fa sudare copiosamente da tutti i pori.

Era appunto il caso del signor Stil, il quale si era lasciato cadere in una poltrona di vimini che, dopo essersi deformata gemendo, minacciava di cedere sotto il suo peso.

Ma è meglio cominciare dal principio. Era una mattina particolarmente torrida a Libreville, il porto più importante del Gabon. La stagione secca volgeva al termine, e tutti aspettavano il temporale che si percepiva nell’aria da settimane e che non si decideva a scoppiare.

Il commissario Bédavent era sdraiato come al solito nella sua amaca, e le tende di bambù lasciavano filtrare fino a lui soltanto sottili lame di luce.

Alla scrivania del commissario sedeva invece un negro arabizzato, alto, dai lineamenti delicati e gli occhioni da cerbiatto, che esaminava dei documenti con una meticolosità da impiegato modello.

E pazienza se qualcuno storceva il naso! Il commissario Bédavent aveva decretato una volta per tutte che un uomo grassoccio, abituato al fresco delle terrazze di Avignone, non è fatto per sbracciarsi in un paese dove al minimo movimento ti si inzuppa la camicia.

Sosteneva anche che il cervello umano non può mica funzionare a pieno regime per ore, e passava la maggior parte della giornata con la pipa tra i denti e qualche bibita fresca a portata di mano, a leggere romanzi di cappa e spada, da Alexandre Dumas a Paul Féval e Zévaco.

Fuori, al di là delle tende di bambù, l’aria era un forno dove perfino gli indigeni si avventuravano solo in caso di necessità.

Ma, a un certo momento, nel silenzio fino allora rotto soltanto dal fruscio dei fogli e dal grattare monotono della penna del segretario indigeno, si era udito un fragore via via più forte, come quello dei tuoni che annunciano un temporale. Il commissario aveva alzato la testa, e così pure il negro, perché entrambi avevano capito di che si trattava.

«Fallo entrare, Hi!».

Il negro non si chiamava Hi. Il missionario che l’aveva battezzato gli aveva dato il nome di Hilarion, ma Bédavent preferiva dire «Hi», con la h molto aspirata.

Info

Un delitto in Gabon di Georges Simenon (Adelphi – Monogrammi n. 2), 75 pagine, euro 1,99 (solo in eBook) – ISBN 9788845982521 – Traduzione di Marina Di Leo