Complotto all’ambasciata di Ngaio Marsh, Mondadori 2021

Anni Settanta. Il primo personaggio a comparire è Samuel Whipplestone, fresco di congedo dal proprio lavoro al Foreign Office di Sua Maestà che aveva portato avanti proficuamente “anche grazie ai suoi modi raffinati con i plenipotenziari stranieri, specie quelli africani”. Lo vedremo installato al numero 1 di Capricorn Walk a Londra. E lo vedremo in compagnia di un gatto, più precisamente di Lucy, che potrebbe essergli molto utile. Il secondo personaggio importante della storia è il sovrintendente Roderick Alleyn che sta discutendo con l’ispettore Fox di un bel problema: quello del presidente del Ng’ombwana atteso a Londra per una visita ufficiale. Il problema consiste nel fatto che non vuole assolutamente alcuna misura di sicurezza, anche se ha già subito diversi attentati. Dunque occorre convincerlo attraverso lo stesso Alleyn, suo vecchio compagno di scuola, e con l’appoggio di Samuel Whipplestone, “esperto delle faccende che riguardano il Ng’ombwana”. E da entrambi veniamo a sapere quali possono essere i suoi nemici, tra cui individui di società commerciali e professionali che stanno per essere cacciati dal suo paese, i fanatici che odiano i neri e quelli di Potere nero che odiano i bianchi. Un bel caos…

Ma torniamo all’abitazione di Samuel dove accade qualcosa di strano. La gatta ha portato via un medaglione dall’appartamento di Sheridan, inquilino che vive nel seminterrato. Un particolare medaglione che avrà la sua parte anche in seguito…

Il fatto eclatante avviene durante il ricevimento all’ambasciata della neonata repubblica. Ad un certo momento della festa uno sparo, si spengono le luci, e viene ucciso un uomo colpito da una lancia conficcata nella schiena. Non si tratta del presidente ma del suo ambasciatore. Bella gatta da pelare per Alleyn e Fred Gibson, sovrintendente dei reparti speciali, con il contributo di Whipplestone. Anche perché, dopo avere ascoltato i presenti al fattaccio, qualcuno mente…

C’è pure un piccolo circolo sociale che si occupa di percezioni extrasensoriali di cui fanno parte alcuni personaggi coinvolti nella vicenda. E anche “una specie di club cementato dall’odio per i neri”. Occorre vederci chiaro…

Il tutto reso più difficile dal comportamento del Fracassone (soprannome del presidente) che non vuole vincoli di sorta, se ne va tranquillo a passeggio e pure a farsi fare il ritratto dalla moglie di Alleyn. Bisogna a tutti costi evitare un attentato.

Bell’incrocio tra spy-story e giallo classico ricco di movimento e dubbi, reso di gradevolissima lettura per lo stile inappuntabile della Marsh capace di creare personaggi e situazioni diverse in punta di penna, senza esagerare con piccoli tocchi d’artista.

Per La storia del premio Tedeschi di Vincenzo Vizzini abbiamo i vincitori delle edizioni del 1992-1993 e 1994: Mario Coloretti, Carlo Lucarelli e Lucio Dall’Angelo-Aldo Sorlini.