L’ultima mano di burraco di Serena Venditto, GEDI 2021.

Partiamo dalla combriccola che vive a Chiaia, centro di Napoli, in via Atri 36. Dunque abbiamo la narrante italo-americana Ariel Hamilton, traduttrice di tremendi romanzetti rosa ed esperta di burraco (farà comodo); Maria Luisa Ferrari, detta Malù, archeologa e appassionata di letteratura gialla; il gatto Mycroft che ci ricorda qualcosa e poi…per gli altri vedremo se è il caso di citarli e quando citarli.

Passiamo al morto Temistocle Serra, professore universitario di teoria dei giochi e delle decisioni, nonché appassionato di fotografia e di Charlie Brown. Muore, guarda un po’, dopo una partita di burraco avendo lasciato sul panno verde diverse carte sparpagliate, ma proprio al centro, messe in fila e disposte con cura, una quindicina di carte francesi in sequenza… Un messaggio in codice? Omicidio, suicidio, o morte naturale? Indaga il commissario Timoteo De Iuliis (ha una gatta di nome Agatha, naturalmente…) che coinvolge Malù come consulente investigativo che a sua volta trascinerà con sé Ariel e la citata combriccola, felino miagolante compreso.

Andando avanti scopriremo che il professore è stato avvelenato con il cianuro e non si tratta certo di suicidio. Chi ce l’aveva con lui? La moglie? I figli? La segretaria? La cameriera? O magari qualcuno che si era fortemente indebitato con lui perdendo una fortuna a poker? Perché il nostro Temistocle Serra era stato un campione in questo giuoco…

Dunque riunioni della combriccola per tirare un po’ le fila del caso mentre Mycroft fa volare una carta per aria. Sempre la stessa, la Donna di cuori. Una intuizione gattesca? Vorrà dire qualcosa? E poi via, insieme alla polizia, per parlare con i membri della famiglia e ricostruire le ultime ore del fu professore. Qualche spunto dovrà pur venir fuori…

Qui mi fermo e non cito nemmeno gli altri coinquilini della banda gattesca che offrono il loro contributo a creare una certa simpatica atmosfera soprattutto dal lato sentimentale. Li scoprirete leggendo. Aggiungo un tentativo di omicidio (qualcuno sta per spifferare qualcosa di importante) e la classica lampadina che si accende “So chi è stato. E so come ha fatto.” Occhio ad un blocchetto di appunti sparito e a una certa Dionaea muscipula…

Non mancano spunti sulla Napoli bella e caotica, citazioni cultural-giallistiche a go-go come omaggio ai grandi (Sherlock, Marple, Nero Wolfe, Poe, Mozart, Apuleio, Properzio, Shakespeare e chi più ne ha più ne metta…), battute, piccoli contrasti e gelosie d’amore, ironia e sorriso sparsi dovunque e mi immagino il divertimento di Serena Venditto nello scrivere il libro. E noi dobbiamo leggerlo con lo stesso spirito con cui è stato scritto.