Il mistero della freccia assassina di Daniel D. Victor, Mondadori 2024.

Sera del 2 giugno 1890. La signora newyorchese Katharine Rohlfs, meglio conosciuta come la famosa giallista Anna Katharine Green, arriva al 221B di Baker Street con una notizia sconvolgente. Nella North Hall del museo del British Museum che ospita una mostra dedicata alla battaglia di Hastings del 1066 con quadri, archi e frecce, ha assistito ad un omicidio, ovvero all’uccisione di una ragazza colpita al petto da una freccia piumata! (sapremo in seguito essere la piuma di un cigno).

Una donna che si trovava nei pressi si accovaccia accanto alla morta tenendo la mano sull’asta della freccia e chiede aiuto. Piange, è disperata e in seguito addirittura sviene. Nessuno dei presenti ha visto scoccare la freccia o sentito il sibilo. L’arco è sparito ma c’è il giovane custode Niven Redmond che ha scoperto dove si trova. Poiché l’ispettore Lestrade non è capace di risolvere il caso chiede l’aiuto di Holmes che si avvarrà, a sua volta, dell’esperienza della giallista e di Watson. Davvero un bel trio di indagine!

Intanto per capire da dove può essere stata scagliata la freccia Holmes si procura un manichino e l’aiuto di un esperto arciere come Langdon Steeeples. La faccenda si complica ancor più quando un uomo all’interno del museo fugge e viene catturato. Trattasi di Andrew Stanford innamorato perso dell’uccisa. L’aveva seguita quando era insieme alla madre che pareva preoccupata lasciandola sola. La madre, scopriremo poi, è addirittura fuggita…Perché?…

E chi ha ucciso quella ragazza? Qual’ è il motivo? Gli indiziati sono davvero molti tra cui anche il curatore del museo e il direttore della mostra. Caso assai difficile per i nostri indagatori (Lestrade nel frattempo crede, come al solito, di aver risolto il problema) ognuno dei quali offre il proprio contributo, anche se talvolta può scapparci qualche piccolo scontro. A dare manforte l’aiuto degli Irregolari e una giacca con macchie di sangue sui polsini. Comunque la soluzione è quella di andare indietro nel tempo. Ed ecco allora il classico passato che ritorna a spiegare il presente sullo sfondo di una complessa e tragica storia d’amore.

Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo Un’indagine insieme alla scrittrice di polizieschi Anna Katherine Green di Luigi Pachì.

In primis qualche nota negativa per gli sherlockiani fondamentalisti su certe serie televisive che modernizzano il Canone trasportandolo nel Ventesimo secolo. E poi notizie e spunti sullo scrittore e sulla storia presente.

Si termina con il racconto La fine d’ogni carne di Giacomo Mezzabarba.

In una grigia mattina di novembre il colonnello Thomas Hills arriva al 221B di Baker Street per chiedere aiuto a Holmes. Sua figlia Rebecca e il fidanzato Richard Spengler sono stati trovati proprio da lui morti in un appartamento a Soho. La ragazza accoltellata sul pavimento e il giovane impiccato ad una trave. Le indagini di Scotland Yard hanno concluso che l’uomo ha ucciso la ragazza e dopo si è impiccato, ma lui non è d’accordo e vuole scoprire la verità.

Questo sarà il primo di una serie di efferati delitti simili che impegnerà a fondo il re degli investigatori. Un indizio utile è il fatto che sulla scena del crimine alcuni testimoni hanno visto un personaggio alto, ora con un camice bianco, ora con la tonaca, ora con un caffettano dei paesi arabi e dall’andatura militaresca. Strano…

Per trovare la verità occorre ritornare nel passato, più precisamente nel 1880 e nella classe VB del Thomas’s College dove un gruppo di ragazzi del Circolo degli Sparvieri compiva efferatezze di ogni sorta compresi gli abusi sulle ragazze. Forse qualcuno vuole vendicarsi.

Holmes ha intuito chi può essere ma il personaggio individuato non è alto, anzi è piuttosto basso. Eppure…

Buona lettura.