Il mostro del Casoretto di Francesco Recami, Sellerio 2025.
Quando c’è di mezzo la casa di ringhiera con il tappezziere Amedeo Consonni e gli altri strampalati inquilini il divertimento e la riflessione su certe tematiche della vita non mancano. Qui abbiamo sei racconti davvero particolari. Vado a braccio in qua e là secondo ispirazione.
A proposito di Amedeo Consonni, “fidanzato” della professoressa Angela Mattioli, ex tappezziere di sessantasei anni, inquilino dell’appartamento 8 della casa di ringhiera, lo troveremo scambiato per un pedofilo e se la vedrà davvero brutta! Per fortuna c’è padre Antonio che se la sta spassando con Eugenia, come a dire che qualche volta il peccato può venire in aiuto…
Ma non è finita qui perché al nostro simpatico mezzo-vecchietto ne capiterà un’altra durante una gita a Firenze con la solita compagna. Intanto un caldo boia che lo stordisce dovunque vadano a visitare le bellezze della città e poi l’incredibile, improvviso arresto per violenza carnale, sequestro di persona e furto aggravato! Incredibile…
Luis De Angelis, anni 83, ex tassista, appartamento 5 della famosa casa, fissato con la pulizia imperterrita e continua della sua BMW Z3 3.224 valvole. Ce l’ha con il cane di un tal Mario Gori che piscia sempre sulle ruote. Occorre toglierlo di mezzo. Ergo un giorno lo cattura e lo rinchiude in un locale abbandonato. Il signor Gori indaga per ritrovare il suo cane Moka e tiene sott’occhio De Angelis. Sta per farlo incastrare dalla polizia ma il cane stesso lo salva…
Ritroviamo il nostro De Angelis quando viene bombardato di continuo da lettere e telefonate che, secondo il suo parere, nascondono delle vere e proprie truffe. Così come certi individui che suonano al campanello e voglionoconvincerti a tirar fuori i soldi per avere certi incredibili vantaggi. Perciò “viveva questa situazione come un assedio e rischiava di fare gesti sconsiderati”. Ed ecco, appunto, la scampanellata di un certo commissario Spotorno, questura di Milano, squadra antitruffa. Questa volta lo fa entrare e gli assesta un colpo in testa con una chiave inglese. Così impara a fare il furbo. Solo che dall’esaltazione di aver fatto giustizia, passa allo smarrimento e al terrore. Cosa fare? Dove portare il corpo svenuto ma ancora vivo? Ne vedremo davvero delle belle…
Abbiamo anche la signorina Mattei Ferri dell’appartamento 12 che per gli uffici ASL risulta paraplegica da vent’anni. Cade dallo scaleo, non riesce a camminare, deve recarsi all’ospedale ma come spiegare l’accaduto dato che era previsto non si movesse affatto?…
Non mancano neppure i bambini come Enrico, detto il Cipolla di anni cinque, nipote del già citato Consonni. Eccolo con la mamma Caterina a fare un bel viaggetto dove assisterà addirittura ad un omicidio e incontrerà il nonnodato per morto! Perché?… Quale il motivo?…Che cosa era successo?…
E qui mi fermo, anche se ci sarebbe ben altro da aggiungere.
I racconti della casa di ringhiera, tappezzati di battute su battute anche in dialetto, sorriso, sarcasmo, cinismo e grottesco, mi fanno ricordare certi personaggi e avvenimenti particolari del mio paese Staggia degli anni Cinquanta-Sessanta. Grazie Recami!
Buona lettura.


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