Il mistero di Villa Lamento di Roberto Carboni, Newton Compton 2024.

Anno 1968. Il giornalista italoamericano Paul Andrew Christopher Owen Cialdini, famoso per le sue inchieste, è aggredito nel suo appartamento dopo un’intervista al Telegiornale di Piero Angela dove aveva annunciato un libro su un nuovo fatto inquietante. Si risveglia in coma all’ospedale dove non ricorda nulla di quanto gli è successo. Qualcuno ha tentato di ucciderlo e la sua ragazza, saprà in seguito, è morta in un incidente aereo. Deve scoprirlo a tutti i costi…

Un groviglio di sensazioni e squarci di memoria lo portano da Bologna in un paesino sperduto dell’Alto Adige di abitanti scontrosi e diffidenti verso gli stranieri. Poco distante sorge Villa Lamento, un inquietante monastero convertito in hotel,  o Windhause per via degli spifferi che sembrano lamenti, gestita da Erzsébet subito ostile verso il giornalista.

Inoltre poco lontano, oltre un bosco fitto e scuro, si trova un lago completamente nero con infiltrazioni rosse come il sangue. Un lago maledetto dove sulle sue sponde sono state trovate due ragazze completamente squarciate e smembrate. Si dice in giro non da un animale ma da un essere troppo grande e imponente per essere un uomo…

Ecco in quale ambiente si troverà ad agire Paul Cialdini per scoprire il legame che c’è fra l’aggressione subita, quei luoghi così particolari, le leggende che circolano nel paese e i delitti. In contatto con certi personaggi che non mancano  di instillare momenti di dubbio.

Avremo, insomma, un insieme aggrovigliato di flashback mnemonici, brivido, inquietudine, tensione, paura, incubi, ricordi che si affastellano l’uno sull’altro. Un brividoso viaggio nella mente terribilmente sconcertata di Paul Cialdini. Ecco, però una piccola luce…

Ed ecco un passato anch’esso non meno inquietante del presente dove non mancano ricatti, malignità e omertà.

Buona lettura.