Chi si ricorda oggigiorno di Stanislas André Steeman?

Pochi. Eppure un tempo fu assai famoso, e nel corso degli anni in Italia sono stati pubblicati parecchi suoi romanzi. Fu paragonato addirittura a Simenon, di cui condivideva l’origine vallone, e chiamato il Simenon belga. Tuttavia tra i due c’era almeno una sostanziale differenza: mentre Simenon scriveva romanzi polizieschi per vivere, ma, se avesse potuto, avrebbe scritto dell’altro, Steeman scriveva romanzi polizieschi per passione.

Nato a Liegi nel 1908, e quindi belga, prima di darsi alla letteratura poliziesca, si era dedicato prima ai fumetti, e poi all’attività giornalistica, dal 1928 al 1933, per La Nation Belge. Fu proprio la sua attività giornalistica a favorire la sua inclinazione definitiva di scrittore di romanzi polizieschi: infatti, assieme ad un altro giornalista in forza alla medesima testata, Herman Santini (pseudonimo Sintair), scrisse i suoi primi 5 romanzi: il primo fu Le Mystère du zoo d'Anvers (1928), una parodia, un pastiche sul romanzo poliziesco. Scritto quasi per scherzo ed inviato a Le Masque, che da poco era nata nel panorama delle case editrici francesi versate peculiarmente al genere poliziesco, con loro stupore fu accettato.

A Le Mystère du zoo d'Anvers (1928), seguirono altri quattro romanzi: Le treizième coup de minuti ;;(1928), Le maître de vies trois (1929), Le diable au collège ;;(1930) e Le-guet apens ;;(1932). Con l’ultimo dei quattro romanzi s’interruppe la loro collaborazione, giacchè Sintair sentiva il bisogno di scrivere da solo. Steeman si ritrovò a sua volta solo, ma non per questo desistette dallo scrivere romanzi.

Ancor mentre collaborava con l’amico nello scrivere storie poliziesche, aveva prodotto da solo dei romanzi: Péril ;; (1930) e Le doigt volé (1930); e Six hommes morts (1930), col quale all’età di 23 anni, aveva vinto ;;il “Grand Prix du Roman d'Aventures”. Nel romanzo venne introdotto il suo personaggio di maggior spessore, Vorobeitchik Venceslao: sei amici senza un soldo, decidono di tentar fortuna altrove e s’imbarcano sfidando i pericoli della ventura, giurando di ritornare un giorno e di dividere le loro sostanze in parti uguali. Ma, al loro ritorno in patria, un misterioso assassino minaccia di ucciderli uno ad uno. Il romanzo fece scuola.

A questo seguì Zero (1932) in cui venne introdotto l’Ispettore Aimé.