Nel buio della galleria (Death in the Tunnel, 1936) è un romanzo giallo scritto da Miles Burton, uno pseudonimo dietro al quale si celava il prolifico scrittore inglese Cecil John Charles Street.

Questo romanzo è una vera chicca per gli appassionati in quanto è inedito ed è una storia ingegnosa di un omicidio che avviene su di un treno e all’interno di un vagone ben chiuso.

Infatti la vittima, il ricco uomo di affari Sir Wilfred Saxonby per viaggiare comodo dalla stazione londinese di Cannon Street,  verso Stourford, aveva preso uno scompartimento tutto per se. Dopo una sosta brusca e imprevista in una galleria il capotreno si accerta che i passeggeri non abbiano subito danni e successivamente quasi all’arrivo sempre il capotreno apre lo scompartimento di Sir Wilfred e lo trova morto.

Tutto fa pensare a un suicidio in quanto lo scompartimento era stato chiuso a chiave dallo stesso capotreno e la pistola usata appartiene al suicida.

Le indagini fatte dall’ispettore di Scotland Yard, Henry Arnold, aiutato dall’amico Desmond Merrion, portano verso tutt’altra direzione. Si tratta di omicidio e non di suicidio.

L’autore:

Miles Burton (1884-1964), pseudonimo dello scrittore inglese Cecil John Charles Street, ha firmato 140 mystery oltre a volumi di argomento politico e storico e ad alcune biografie. Fu ufficiale di carriera dell’esercito britannico prima di dedicarsi all’attività letteraria. Usando lo pseudonimo di John Rhode, esordì nella narrativa poliziesca nel 1924 con A.S.F. (The White Menace nell’edizione americana) a cui seguì The Paddington Mystery (1925), dove introdusse il personaggio del professor Lancelot Priestley che avrebbe poi conquistato grande popolarità grazie a The Murders in Praed Street (1928, I delitti di Praed Street – I bassotti n. 1). La sua prolificità – quattro gialli all’anno – lo indusse nel 1930 a prendere l’ulteriore pseudonimo di Miles Burton. The Hardway Diamonds Mystery fu il primo romanzo uscito sotto il nuovo nome, ma fu nel successivo, The Secret of High Eldersham, sempre del 1930, che fece la sua comparsa Desmond Merrion, un ex ufficiale dell’Intelligence inglese divenuto collaboratore di Scotland Yard. Questi è il protagonista, insieme all’amico ispettore Henry Arnold, di una cinquantina di romanzi, tra i quali Death in the Tunnel (1936, Nel buio della galleria) è considerato uno dei migliori.

la “quarta”:

In un pomeriggio di novembre, l’affollato treno delle cinque, partito in perfetto orario dalla stazione londinese di Cannon Street, si dirige verso Stourford. Sul treno viaggia anche Sir Wilfred Saxonby, un ricco uomo d’affari della City che si è assicurato uno scompartimento di prima classe tutto per sé. Quando il treno si trova nel Blackdown Tunnel, il macchinista è costretto a effettuare una brusca frenata; il capotreno va a sincerarsi che tutti i passeggeri stiano bene, dopodiché il mezzo riprende la sua corsa. Più tardi, quando ritorna da Sir Wilfred per annunciargli l’imminente arrivo a destinazione, vede l’uomo apparentemente addormentato, nella stessa posizione in cui si trovava mezz’ora prima. Ma ogni tentativo di svegliarlo risulta vano: Sir Wilfred è morto, ucciso da un colpo d’arma da fuoco esploso da distanza ravvicinata. Il suicidio sembra l’ipotesi più probabile, dato che lo scompartimento era stato chiuso a chiave dal capotreno e che l’arma fatale trovata lì vicino porta incise le iniziali della vittima. Ma in questo ingegnoso mystery del 1936, finora inedito in Italia, le cose non possono essere così facili, e l’ispettore Henry Arnold di Scotland Yard, con l’aiuto del geniale amico Desmond Merrion, scoprirà che c’è una sola parola per definire questo strano decesso: omicidio.

Miles Burton, Nel buio della galleria (Death in the Tunnel, 1936)

Traduzione Dario Pratesi

Polillo Editore, collana I Bassotti 89, pagg. 268, euro 13,90

ISBN 978-88-8154-367-0