Sarah Pardee Winchester
Sarah Pardee Winchester

Diversamente dalla maggior parte dei film di questo genere, La Vedova Winchester si basa su una storia vera, quella della ricca e superstiziosa vedova Sarah Pardee Winchester (nel film interpretata da Helen Mirren).

La trama del film è la seguente: Sarah Winchester, dopo la morte improvvisa del marito e del figlio, eredita la famosa industria di armi Winchester. La donna è convinta che la sua famiglia sia stata vittima della vendetta di spiriti malvagi, le anime di coloro i quali furono uccisi dai fucili dell’azienda. Inizia quindi a dedicarsi alla costruzione di una casa concepita per essere… infinita! I lavori di costruzione, infatti, proseguono ininterrottamente giorno e notte, per anni. All’interno di questo labirintico complesso, gli spiriti tormentati possono trovare un luogo in cui fermarsi e forse riposare in pace, o perlomeno “distrarsi” dai loro intenti malvagi.

Uno psichiatra, Eric Price (interpretato da Jason Clarke), viene intanto inviato alla tenuta per valutare lo stato mentale della vedova e ben presto dovrà accettare il fatto che le strane idee di Sarah non sono unicamente frutto della follia di una donna disperata…

La mostruosa abitazione di Sarah Winchester esiste davvero (ed è veramente un labirinto apparentemente infinito!). Si trova a San José, in California, ed è oggi una famosa attrazione turistica, la Winchester Mystery House.

Ma qual è la verità che si nasconde dietro la storia di questa impressionante costruzione? Probabilmente non conosceremo mai tutti i segreti di Sarah Winchester. Sappiamo però che nacque nel 1839 a New Haven, in Connecticut. Nel 1862 sposò William Wirt Winchester, destinato ad ereditare dal padre la ditta Winchester Repeating Arms Company.

Quattro anni dopo la coppia ebbe una figlia, la quale tuttavia visse soltanto per poche settimane e la sua morte lasciò Sarah in preda alla depressione. Come se questo primo decesso non fosse stato abbastanza, nel 1881 William morì di tubercolosi.

A causa di questo susseguirsi di tragedie famigliari Sarah si convinse di essere caduta vittima di una qualche maledizione, motivo per cui decise di chiedere aiuto ad alcuni spiritisti.

Probabilmente fu proprio uno di essi a spiegare a Sarah che sulla sua famiglia gravava la maledizione degli spiriti di tutte le persone uccise dalla carabina Winchester, arma storicamente usata dai coloni americani nella loro espansione verso la parte occidentale del continente, tanto da essere generalmente conosciuta come il “fucile che ha fatto il West”.

Come liberarsi della maledizione? Secondo il parere di un medium, l’unica soluzione era trasferirsi ad ovest e là costruire una nuova casa per gli spiriti. Secondo la leggenda, Sarah avrebbe anche appreso che, il giorno in cui i lavori per la futura abitazione fossero terminati, lei sarebbe morta.

Fu così che nel 1884 Sarah si trasferì in California, nel luogo in cui oggi sorge la città di San José, dove acquistò una fattoria in costruzione.

I lavori sulla fattoria appena acquistata… non ebbero mai fine: continuarono per ventiquattro ore al giorno, per 365 giorni all’anno per i successivi trentotto anni.

A causa della mancanza di un progetto complessivo, la casa divenne una sorta di grande labirinto, tanto che i membri del personale avevano bisogno di una mappa per aggirarsi al suo interno. A ciò si aggiunge la presenza di porte che si aprono su muri, scale che non conducono da nessuna parte, false finestre… e il ricorrere del numero tredici, che tanto affascinava la padrona di casa: tredici bagni, tredici lampadari, finestre composte da tredici lastre di vetro, candelabri con tredici bracci e così via. In effetti sarebbe stato impossibile che un tale edificio non venisse “riciclato” per una storia dell’orrore.

Esiste anche una teoria popolare sul perché la villa presenti una struttura così complessa: quale trucco migliore di un enorme casa-labirinto per confondere gli spiriti che tormentavano la vedova?

Interessante è un episodio avvenuto nel 1906: durante il terremoto di San Francisco Sarah rimase intrappolata nella propria camera da letto per qualche ora. Appena fu liberata, si preoccupò di ordinare ai muratori di interrompere i lavori sulla parte anteriore della villa, poiché gli spiriti si sarebbero adirati con lei a causa dell’eccessiva attenzione dedicata alla facciata dell’edificio. Così, mentre le altre parti della villa continuavano a subire ampliamenti e modifiche, la zona anteriore venne chiusa e molti dei danni inferti dal terremoto non vennero neppure riparati.

Oltre all’inconsueta villa, Sarah possedette anche una casa galleggiante nella baia di San Francisco, a Burlingame, in California. La casa era conosciuta come “l’Arca di Sarah”: si diceva infatti che la vedova temesse la venuta di un secondo Diluvio Universale.

Sarah morì nel 1922, i lavori alla villa vennero infine interrotti e l’Arca andò distrutta durante un incendio pochi anni dopo. Il testamento di Sarah, diviso (ovviamente) in tredici sezioni e firmato tredici volte, lasciava il contenuto della villa alla nipote, la quale mise l’impressionante edificio in vendita, evento che segnò l’inizio di una nuova “vita” per quella che sarebbe presto divenuta una nota attrazione turistica. Chissà cosa avranno pensato gli spiriti di tutto ciò…