Il primo di cui ho parlato è stato Clifford Knight. Oggi parliamo di un altro autore, più grande per statura letteraria, Baynard Kendrick, di cui in Italia si è tradotto in tempi lontani qualcosa, ma che in tempi recenti solo Polillo ha riproposto.

Baynard Kendrick nacque a Filadelfia nel 1894. Avvocato, pur essendo statunitense tuttavia, si arruolò nell’esercito canadese un’ora dopo che la guerra era stata dichiarata, durante la prima guerra mondiale (fu il primo statunitense a servire nell’esercito canadese durante la Grande Guerra) e fu di stanza in Francia, Inghilterra e a Salonicco. Proprio qui, un evento capitato ad altro soldato, caratterizzò la sua produzione letteraria successiva: giacchè infatti costui era stato ferito agli occhi, Kendrick lo andò a visitare presso l’ospedale e qui conobbe un altro soldato inglese cieco che gli rivelò come anche chi fosse cieco, anche in virtù della sua cecità, affinando i sensi, e concentrando la sua attenzione su altro, potesse scorgere talora cose che altri non potevano vedere. Tutto ciò lo indussero a focalizzare la sua attenzione sulla cecità.

Dal 1932 cominciò a scrivere a pieno regime, mentre il suo primo poliziesco è del 1934. Nonostante tuttavia la sua attività di scrittore fosse intensa, Kendrick fu anche direttore di Case Editrici e di Hotel ( e non a caso alcuni suoi romanzi sono ambientati in alberghi).

Dai suoi libri furono tratti due film dell’epoca: il primo, Eyes in the Night, di Fred Zinnemann, con Edward Arnold e Donna Reed, ebbe un buon successo tanto da farne produrre un altro, The Hidden Eye (1945) di Richard Whorf, sempre con Edward Arnold: va detto che in questo secondo film, a sceneggiare la storia fu un altro autore poliziesco, George Harmon Coxe.

Utilizzò anche lo pseudonimo di Richard Hayward per firmare due altri libri.

Mike Grost lo inserisce tra i precursori del genere Hard Boiled. Tuttavia, i suoi romanzi non riflettono solo questo

genere ma più genericamente combinano più input di generi diversi: mystery classico, hard boiled, spy story. 

In pratica Kendrick può essere ascritto a quegli autori che pur risentendo dell’avanzata del genere hard boiled non rinunciarono a servirsi di tecniche proprie del genere più classico del mystery, come per esempio Jonathan Latimer, Richard Ellington, George Harmon Coxe. Egli come gli altri, si rifa a dei capisaldi del genere classico: così come Latimer si rifa per esempio a Rufus King e Harmon Coxe invece a Freeman, così invece Kendrick trova le sue ispirazioni nelle opere della Rinehart (che influenzò enormemente il genere poliziesco) con quelle atmosfere di terrore e di suspence e la tendenza tipica della Rinehart a inserire degli elementi che i soggetti allo svolgersi dei fatti non conoscevano e che invece hanno appreso più tardi: per es.in Blood on Lake Louisa (1934) il suo primo romanzo, senza personaggio fisso e ambientato in Florida. Ma anche Ellery Queen viene imitato: talora infatti si utilizza l’escamotage, tipicamente queeniano del “dying message”, “il messaggio del morente” o di messaggi similari affidati a vari oggetti.

Non solo. Pur essendo un esponente della scuola dei pionieri dell’Hard Boiled, Baynard Kendrick non rinuncia nemmeno di confrontarsi con delitti impossibili: per es. in The Eleven of Diamonds, che vede l’esordio del  suo primo personaggio fisso, il detective Miles Standish Rice (una coincidenza che si chiami come la grande scrittrice anche lei di Hard Boiled ibridi, Craig Rice?) si trova dinanzi ad una Camera Chiusa.

Ma non è l’unico riferimento al mystery classico: infatti, Miles Standish Rice è amico personale del Capitano della Polizia, Vincent LeRoy, e assieme conducono le indagini, come già era accaduto con Philo Vance e il Procuratore Markham, e lo stesso Ellery Queen con suo padre Richard.