Sergio “Alan D.” Altieri dai primi di marzo prende la consulenza editoriale delle testate da edicola Mondadori dal Giallo a Segretissimo, da Urania ai True Crime e persino ai Romanzi, con relativi classici e speciali. Insomma una fetta non indifferente dei sogni di migliaia di lettori. Incarico che ha accettato con la consueta energia e voglia di fare.
Lo abbiamo sottoposto a un fuoco di domande incrociate con la speranza di metterlo all’angolo. No way… non c’è modo d’incastrarlo. Come vedrete Sergio ha idee molto chiare sulla sua nuova missione…
D. Il tuo curriculum è eccellente: scrittore, traduttore, sceneggiatore cinematografico, editor; ami più generi narrativi; vanti la creatività del narratore e insieme la razionalità che deriva probabilmente anche dalla tua laurea in ingegneria. Si tratta di esperienze e competenze che ti permettono di destreggiarti tra lettori, redattori, consulenti, contratti, marketing, distributori, scadenze. Gli aspetti che maggiormente ti intrigano in questa nuova sfida?
R. Un aspetto primario, anzi: L’aspetto primario: la “sala macchine”. In sostanza, dove i libri diventano realtà. In momenti diversi dei miei venticinque anni di navigazione nell’editoria, ho operato nei vari compartimenti separatamente.
In questa nuova prospettiva che la Mondadori mi offre, ho la possibilità di affrontare l’intero sistema: dalla selezione dei testi, all’editing, all’eventuale traduzione (in caso di testi stranieri) fino alla realizzazione del prodotto finito.
È una sfida professionale che non esito a definire straordinaria.
D. Ti appassiona di più scovare quel ottimo libro fra i tanti che, pur avendone le qualità, non hanno avuto la fortuna di imporsi, o la prospettiva di poter seminare oggi per aver un buon raccolto domani (e qui entrano in gioco gli italiani, chiaramente)? In sostanza, ti vedi più come cacciatore di teste o come paziente fattore?
R. Ne l’uno nè l’altro, cacciatore di teste e/o fattore, intendo.
È essenziale partire dai numeri. Le collane Mondadori da edicola emanano oltre duecento titoli l’anno: un blocco di editoria tutt’altro che indifferente. Alla ricerca del testo valido – che si sia imposto oppure no fa parte di una diversa prospettiva commerciale – devono quindi affiancarsi la professionalità autoriale e la continuità nelle pubblicazioni.
Dall’estero - in cui la lingua inglese è come al solito la parte del leone - la Redazione riceve un flusso pressoché ininterrotto di materiale, con ampie e valide possibilità di selezione.
Inoltre, gli autori italiani in tutte e quattro le collane – Giallo, Urania, Segretissimo, i Romanzi – stanno andando alla grande. Siamo bravi quanto loro. Anzi: siamo più bravi di loro..A tutti gli effetti, è proprio sulla “squadra di casa” che vorrei puntare.
D. Entriamo nello specifico delle collane. Iniziamo dalla più giovane: True Crime. Nata come collana “chiusa” (con un numero di titoli dichiarati fin dall’inizio). Continuerà? È questa una formula che si potrebbe ripetere, con nuove minicollane tematiche?
R. TRUE CRIME è un’ottima proposta e il suo curatore, Massimo Picozzi - spin-doctor in materia e co-autore di più che validi libri scritti con il grande Carlo Lucarelli - non ha bisogno di presentazioni. Anche qui – oltre a perseguire testi stranieri (non solo americani) - vogliamo esplorare lo “all-Italian True Crime” in forma rigorosa e precisa, con taglio divulgativo ma anche analitico.
L’elemento chiave rimane il “caso” al centro del testo. Deve trattarsi di casi eclatanti e controversi, che continuano a catturare l’attenzione del pubblico anche attraverso altri media, incluso il medium per eccellenza: la televisione. Quanto alla durata della collana stessa, al momento l’idea è proseguirla.
Altre collane a tema? Perché no. Vedremo.
D. Per parlare di Urania dovremmo interpellare anche Giuseppe Lippi, che ne è curatore da lunga data. Ma sono certo che il buon Giuseppe non si offenderà se sarai tu a darci qualche anticipazione sugli appuntamenti di SF per i prossimi mesi.
R. Giuseppe – che è tra i massimi profeti della SF in Italia - e io siamo amici da oltre vent’anni. Finalmente riusciamo a lavorare fianco a fianco. Il programma Urania per il 2006 è pressochè inquadrato, sia per Urania Collana che per Urania Collezione, la riproposta dei grandi classici. Le saghe delle autrici Kage Baker e Nancy Kress continueranno. Vedremo anche nuovi testi ad alto livello di autori quali Haldeman e Sawyer.
Nemmeno gli autori italiani scherzano: Luca Masali, Paolo Aresi e Lanfranco Fabriani sono consolidati narratori SF. Inoltre, molto del materiale per il Premio Urania 2005 è più che promettente. Infine, Giuseppe Lippi e io stiamo esaminando un nuovo progetto seriale per il 2007 che potrebbe avere un notevole impatto “planetario”. In tutti i sensi.
D. Ci saranno ancora speciali fantasy e horror sponsorizzati da Urania?
R. Poco ma sicuro, e su entrambi i fronti. Con le saghe cinematografiche “Il Signore degli Anelli” e “Narnia”, con l’attesa per il prossimo volume de “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” del grande George R.R. Martin, il fantasy continua a restare in primo piano.
Anche Urania continuerà con gli special di fantasy, proponendo sia autori collaudati che inediti. Lo stesso vale per l’horror, genere sempre attuale anche se di questi tempi più cinematografico che letterario. Urania Horror rimane sul piatto di portata. Anche qui sia autori noti che con newcomers.
D. In passato, Urania presentò delle ottime antologie tutte italiane: Strani giorni, curata da Franco Forte (fantascienza), e In fondo al nero, curata da Gianfranco Nerozzi (dove horror, fantastico e noir convivevano). Altri progetti per il futuro?
R. We have the men and we have the means – abbiamo gli uomini (gli autori) e abbiamo i mezzi (l’editore) – e le antologie che citi sono entrambe diventate dei classici a pieno diritto.
Franco Forte e Gianfranco Nerozzi sono non solo eccezionali autori ma anche eccellenti curatori.L’antologia è una proposta che offre comunque visioni multiformi. Valide ragioni per proseguire in questa direzione anche in futuro.
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