Il secondo personaggio principale (che ha però più spazio del primo essendo tra l’altro la voce narrante) è Martin Lamb. Già nel citato “Preludio” si può notare un particolare. Ama la buona tavola (in questo caso granchiolini interi) e la buona birra. Aggiungo il caffè, il wisky e le sigarette. Se non c’è il wisky va bene anche il bourbon. In seguito verremo a sapere che è un vero esperto nel preparare un toast alla cannella. “Il segreto è usare la griglia, non il tostapane, e tostare solo un lato del pane, prima di spargere il burro, lo zucchero e la cannella. In questa maniera si forma una glassa perfetta”. Come Watson tira fuori delle supposizioni che poi si rivelano sbagliate “La teoria fa acqua, signor Lamb”.  Spesso esce fuori da queste conversazioni “in uno stato di grande confusione mentale”. Studente universitario, ama il teatro, scrive o rielabora testi teatrali, appassionato di musica classica. E di gialli. Si interessa alla criminologia e alla tossicologia. Aggiungo i fumetti. Costante nel frequentare la messa anche se i suoi amici, tra i quali il professor Ashwin “non si erano ancora convinti della sincerità dei sentimenti religiosi di Martin”. Ogni tanto si lascia andare a soliloqui silenziosi dove rimugina sui fatti accaduti. Disordinato, lascia i vestiti perfino sui mobili. Ha una storia d’amore con Mona Morales. Il vertice della felicità quando gode di una gioia internazionale “composta da bourbon americano, musica ungherese e sorriso boliviano”. Di Mona, s’intende. Però è sincero e non si sbilancia in dichiarazioni d’amore avventate. Anche se quando c’è da darci sotto con “baci focosi e calde carezze” non si tira indietro. Per rimettere a posto lo stomaco dalle sue gargantuesche bevute ingurgita caffè nero e succo di pomodoro (con salsa Worcestershire). Da far venire i brividi…Ad un certo punto cita “quell’assurdo romanzo degli omicidi in treno” riferito evidentemente al famoso giallo di Agatha Christie “Assassinio sull’Oriente Express”.

Il libro è un classico che ricalca il metodo seguito da Ellery Queen nei suoi romanzi polizieschi quando invita il lettore ad offrire la sua soluzione dopo che ha ricevuto tutti gli elementi necessari per arrivarci.

P.S.

Anthony Boucher era talmente affezionato a Sherlock Holmes da scrivere proprio in suo omaggio Gli irregolari di Baker Street del 1940 con la figura dell’investigatore privato Fergus O’Breen. Inoltre con lo pseudonimo di H.H.Holmes (dal nome di un famoso assassino dell’ottocento) affida il ruolo di detective ad una suora. 

 

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