L’ultimo invito “Abbonatevi e moltiplicatevi!” a Sherlock Magazine che ho lanciato qualche tempo fa da queste colonne ha prodotto poco o niente, diciamo la verità.  Qui c’è bisogno  di un rinforzo sostanziale per non vedere Luigi Pachì fallito in mutande (si dice che sia una cosa inquietante) e persa per sempre questa bella pubblicazione. Quindi via gli inviti e i sorrisi, largo agli ordini perentori e agli sguardi minacciosi. Ecco dunque i motivi per cui dovete abbonarvi:

1)     Evitare l’orrenda visione sopracitata.

2)     Salvare un prodotto di pregio.

3)     Trascorrere un po’ di tempo con una sana lettura.

4)     Evitare la ritorsione del sottoscritto, che consiste nell’ entrare di nascosto nelle vostre case ed obbligarvi ad ascoltare la lettura dei suoi tre gialletti.

Ma andiamo al sodo, cioè a che cosa ci propone questo numero nove della rivista. Intanto basterebbe la copertina di Marco Perna, disegnata con la solita efficacia, a rendere allettante il prodotto. Dunque si parte con un articolo di Luca Albrizio su Basil Rathbone, il migliore interprete cinematografico di Holmes, corredato da una ampia ed efficace iconografia. All’interno anche una sintesi della vita di Arthur Conan Doyle. Si prosegue con “Sul giallo e l’antigiallo” di Fabio Scaletti, un intrigante excursus sul giallo razionale e

quello psicologico passando da Westlake a Chesterton a Borges a Freeman Wills Croft tanto per citare alcuni autori. Sabina Marchesi ci propone un incontro con il “mostro” Patricia Highsmith partendo da uno dei suoi ultimi libri “Come si scrive un giallo”, mentre il sottoscritto nelle sue “Pillole velenose” se la prende con Carr, Van Dine, Leroux, Philo Vance, Nero Wolfe, Dan Brown, Colombo, Maigret, Montalbano, Thorndyke e Antonio Sarti. Venite a vedere come li ho conciati!

Un pezzo che da solo vale la pena del biglietto è senz’altro “Storia del cinema giallo: i precursori e gli anni 60’, nascita di un genere” di Enrico Luceri che spazia da Visconti a Germi a Bertolucci, ed insomma a tutti i migliori registi di quegli anni. Da togliersi tanto di cappello. Il nostro editor Luigi Pachì, ancora con i calzoni, ci offre su un piatto d’argento delle gustose chicche attraverso il suo ormai famoso “Osservatorio sherlockiano” e Raimondo Mele mette in rilievo l’importanza del personaggio nella corrente realistica del romanzo poliziesco rifacendosi a Hammett, Simenon e Chandler.

Valentina Catania, citando il grande criminalista Alfredo Niceforo, tratteggia  con un articolo assai documentato, la nascita del poliziesco italiano proprio nel periodo dello “scientismo positivista”. Abbiamo inoltre il puntuale, prezioso contributo di Enrico Solito per la disanima del canone e un aggiornamento sui titoli più appetitosi nelle librerie di Mauro Smocovich.

Come sempre, per chi vuole leggersi qualcosa in santa pace sotto l’ombrellone (se non gli arriva una pallonata), due bei racconti: “L’avventura del vecchio soldato” di Gianfranco Sherwood e “Una prescrizione eccellente” di Silvana Gamberi.

E allora che cosa volete di più per 39 stramaledetti euro? (per quattro numeri, spedizione inclusa: http://www.delosstore.it/riviste/scheda.php?id=52). Altrimenti mutande e lettura gialletti. Io mi abbonerei. Soprattutto per le mutande.

 

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it