In libreria dall’inizio di dicembre 2009 il romanzo giallo La dama del Kashmir (La dama de Chachemira, 1986)  del grande scrittore spagnolo Francisco Gonzales Ledesma.

La Giano Editore ha già pubblicato altri due suoi romanzi: Mistero di strada e Storia di un dio da marciapiede.

Altri suoi romanzi tradotti in Italia sono Cinque donne e mezzo (Giunti editore – 2009) e Soldados (Meridiano zero – 1999).

Protagonista di molte delle sue storie, sono dieci, è l’ispettore Mendez che appare per la prima volta nel romanzo Expediente Barcelona – 1983.

Mendez è  un poliziotto vecchio stampo che ha prima vista lo si può giudicare una mezza carogna ma i tanti anni passati ad investigare su assassini, truffe e affari quanto meno sporchi, non lo hanno reso completamente insensibile e in lui c’è ancora la possibilità di commuoversi e di aiutare chi è in difficoltà.

Ma non è il solo Mendez il protagonista, anche la città di Barcellona è sempre l’elemento centrale dei suoi romanzi.

Con la sua impeccabile scrittura, Francisco González Ledesma  ci offre con La dama del Kashmir uno dei suoi romanzi più belli,  in cui Méndez «il vecchio poliziotto, la carogna»  mostra il suo volto più cinico e, insieme, più compassionevole.

 

L’autore:

Francisco González Ledesma è nato a Barcellona nel 1927. A 21 anni ha vinto il Premio Internazionale per il Romanzo con Tiempo de venganza assegnato da una giuria in cui erano presenti Somerset Maugham e Walter Starkie. Durante il franchismo ha scritto una serie di romanzi, censurati dal regime, che gli hanno permesso di ottenere il Premio Planeta e per ben due volte il Premio Mystère per il migliore romanzo straniero pubblicato in Francia. Caporedattore di «La Vanguardia», ha scritto, tra l’altro, Cronica sentimental en rojo, Premio Planeta 1984, e Soldados. Con lo pseudonimo di Enrique Moriel, ha scritto La ciudad sin tiempo.

Con Giano ha pubblicato Mistero di strada, che ha avuto uno straordinario successo di pubblico e di critica e ha vinto il Premio Novela Negra 2007, e Storia di un dio da marciapiede (2009).

 

La quarta:

Tutto ha inizio da una sedia a rotelle, immersa nel buio sul marciapiede deserto di un vicolo di Barcellona. Francisco Balmes detto Paquito, rappresentante di bigiotteria sposato e con figli, ha la sfortuna di passare da quelle parti e di incrociare lo sguardo dell'uomo che è sopra quella sedia: un invalido ancora ben messo, con belle braccia muscolose, collo taurino e un'aria di solitudine, quasi di tristezza antica. Come una suora della carità, Paquito si ritrova ad aiutare l'uomo ad attraversare

la strada. Spinge la sedia sull'asfalto lucido fino all'altro marciapiede e poi fino a un vicolo, un budello piene di pile con cartoni, finestre con le sbarre e coppie che amoreggiano. Tutto precipita in pochi istanti: nel punto più buio del vicolo l'invalido si alza in piedi. Niente più sedia a rotelle, niente più gambe che cedono. Solo le braccia muscolose, il collo taurino, lo sguardo cattivo. Piazzandogli la lama di un coltello alla gola, l'uomo gli intima di dargli tutto. Paquito gli consegna portafogli, fermacravatta, un anello, ogni cosa che possiede... eccetto un rubino, grande e grosso come un'ultima lacrima di Cristo, che porta alla mano sinistra.  Per difendere quel rubino, Paquito muore: un taglio netto al pomo d'adamo cosparso di Eau de Rochas.

Seguendo le tracce di quel gioiello, in un'inchiesta in cui si susseguono una serie di omicidi inspiegabili, l'ispettore Méndez si imbatte in Abel Gimeno, rappresentante di biancheria, cinquant'anni, rubricato nello schedario del commissariato di polizia sotto la voce «esteta», vale a dire, per Méndez e i cinici poliziotti di strada come lui, «finocchio». Abel Gimeno porta alla mano sinistra un rubino identico a quello di Paquito, stessa fascetta, stesso castone...

Esperto di amori consumati in fretta nei postriboli di Barcellona, Méndez si scopre decisamente impreparato dinanzi agli amori impossibili delle donne e degli uomini che appaiono via via nel caso aperto dall'omicidio di Francisco Balmes. Così impreparato che capisce troppo tardi che si può anche morire per aver troppo amato e che l'omicidio può anche essere l'ultimo rifugio dei sogni.

 

La dama del Kashmir di Francisco Gonzales Ledesma (La dama de Chachemira, 1986)

Traduzione Silvia Sichel, Giano Editore, collana NeroGiano, pagg. 253, euro 16,50

ISBN 978-88-6251-058-5