Confessione di Bill James, Sellerio 2009.

Sarah Iles, moglie del dirigente di polizia Desmond Iles, frequenta il “Monty” di Ralph Ember e se la fa con il giovane amante Ian Aston. Un uomo arriva nel locale, cade in terra ferito e viene trascinato via dai suoi killer, non prima di avere detto a Sarah le ultime parole “Un giorno d’argento”. Questo episodio costituisce praticamente il punto di riferimento di tutta la vicenda che vede interessati i due amanti, le forze di polizia e le bande di delinquenti rivali (hanno paura che qualcuno parli). Insieme a Margot, la psicoterapeuta che segue le vicende amorose della pimpante mogliettina (un po’ di sesso fa sempre bene).

Dicevo delle bande rivali che si contrappongono. Da una parte quella di Loxton, dall’altra quella di Leo. Inutile dire delle false amicizie, dei complotti, degli agguati, dei pedinamenti, delle sparatorie che costituiscono il contorno necessario di tali vicende. Con la polizia presa nel mezzo tra il bene e il male, corrotta e incorruttibile, con Sarah che tra un amplesso e l’altro riesce a far perdere le tracce ad una brancata di esperti inseguitori ed il marito tradito che sopporta stoicamente per salvare il matrimonio.

Buona introspezione psicologica, dubbi, tormenti, descrizione vive soffuse di ironia, riflessioni sociologiche al tempo della Thatcher (siamo in una città portuale nel sud dell’Inghileterra).

Non rientra nei miei gusti ma può piacere.

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