«Una storia avvincente e illuminante, che racconta la lotta delle ragazze e dei ragazzi arabi contro le mille contraddizioni di un paese in bilico fra tradizione e modernità.»

Il romanzo Gli occhi del deserto (Finding Nouf, 2008) viene così definito da Azadeh Moaveni la famosa scrittrice di viaggio di nozze a Teheran.

Il romanzo è l’opera d’esordio di Zoe Ferraris che ha avuto delle esperienze dirette di vita in Arabia Saudita in quanto è stata sposata con un uomo di origine saudita-palestinese e ha vissuto per molto tempo presso la sua famiglia a Jeddah.

Il romanzo oltre a essere un avvincente giallo, apre agli occhi del lettore un mondo che noi occidentali conosciamo pochissimo, è una storia illuminante che racconta anche la lotta delle ragazze arabe e anche dei ragazzi contro le mille contraddizioni di un paese in bilico tra tradizione, religione e modernità.

Il protagonista Nayir ash-Sharqi è una guida esperta del deserto di cui sa tutto come non sa assolutamente nulla in fatto di donne, e questo è un fatto comune con moltissimi scapoli arabi. Riceve l’incarico da Othman, un suo facoltoso amico, di ritrovare la sorella di questi, scomparsa misteriosamente. La ragazza si scopre successivamente era incinta, è stata uccisa e il corpo ritrovato fra le dune. Nayir vuole scoprire chi l’ha uccisa, ma per l’uomo è praticamente impossibile parlare con le amiche e le sorelle della ragazza morta. Infatti la tradizione non permette di rivolgere parola a donne sole e/o non accompagnate da una scorta. Lui può parlare solo con altri uomini e questo certo non lo aiuta nelle indagini. Avrà un aiuto solo dalla fidanzata di Othman che gli consentirà di capire cosa è avvenuto.

un brano:

Una volta che la donna si fu coperta il viso con il burqa e guardarla non fu più sconveniente,

Mayir osò dare una sbirciatina.

 La finestrella di tessuto più rado lasciava intravedere i suoi occhi, fissi su di lui. Si affrettò a distogliere lo sguardo, infastidito dalla sua impertinenza.

L’autrice:

Americana, a diciannove anni si sposa a San Francisco con un saudita-palestinese di origine beduina e dopo la prima guerra del Golfo si è trasferita a Jeddah, in Arabia Saudita, per segui­re il marito. Lì, ha vissuto per circa un anno in una comunità fortemente conservatri­ce, da cui in seguito ha preso le distanze. Nel 2006 rientrata negli Usa e dopo il divorzio ha conseguito un Master in scrittura creativa alla Columbia University. Attualmente abita a San Francisco.

Gli occhi del deserto è il suo primo romanzo: un successo internazionale di pubblico e critica. Venduto in venti paesi, ha vinto il Los Angeles Times Book Prize per la migliore opera prima, è stato selezionato come miglior libro della stagio­ne da importanti testate, quali «The Independent» e «The Sunday Times», ed è stato inserito tra le migliori nuove proposte sia dall'associa­zione dei librai indipendenti che dalle principali catene di librerie americane.

la “quarta”:

Due cose non hanno segreti per Nayir ash-Sharqi: il deserto e il Corano. Palestinese, mu­sulmano devoto, lavora da anni come guida tra le dune dell'Arabia Saudita. Ma se il suo sguardo abbraccia sicuro la vastità del deserto, si abbassa pudico di fronte a ogni donna, nel timore di scorgere qualche parte scoperta del corpo femminile, per quanto velato. Perciò, lo turba non poco il favore che gli chiede il suo amico Othman, figlio di una facoltosa famiglia saudita: cercare sua sorella Nouf, di sedici anni, sparita nel deserto tre giorni prima della celebrazione delle nozze combinate. E poi continuare a indagare discretamente sulla sua morte, dopo che la ragazza è stata ritrovata priva di vita, e con un figlio in grembo. E questo è un compito ancora più difficile, perché le leggi impediscono a Nayir di parlare con le sorelle e le amiche di Nouf, come con tutte le donne non sposate o prive di scorta. Può rivolgere domande solo agli uomini della famiglia, che gli forniscono informazioni parziali e incomplete. A sondare il punto di vista femminile sarà Katya Hijazi, la fidanzata di Othman, impiegata presso l'ambulatorio di medicina legale e insospettita da alcuni risultati dell'autopsia effettuata su Nouf. Nonché intimamente solidale verso la ragazza, che forse nascondeva un piano per sfuggire al destino impostole dalla famiglia. Uniti dalla ricerca della verità, Nayir e Katya si ritroveranno a fare da ponte tra le sfere opposte della società saudita: mondo maschile e mondo femminile, rigidamente separati e regolamentati. E Nayir avrà modo di scoprire più da vicino quell'universo da cui la religione lo mette in guardia: fatto di donne che, dietro al velo, ci vedono spesso molto più chiaro degli uomini.

Gli occhi del deserto di Zoe Ferraris (Finding Nouf, 2008)

Traduzione Roberta Zuppet, Edizioni Piemme, pagg. 417, euro 19,00

ISBN 978-88-566-1035-2

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