- Sta bene - disse l’ispettore. - E siete proprio sicuro che la porta era chiusa a chiave?- Sì, signore, era chiusa. - E la chiave era nella serratura?- No, non ho veduto nessuna chiave.- La finestra era chiusa come in questo momento?

- Sì, non è stato toccato niente. Eccezione fatta per il vetro rotto. Era l’unico modo per entrare nella stanza. La signora De La Hire mi ha detto che non aveva il duplicato della stanza. Il suo cliente aveva fatto cambiare la serratura e non le aveva voluto dare la chiave di riserva.

La signora De La Hire annuì per confermare.

L’ispettore si avvicinò alla finestra e l’aprì. Era una finestra con l’intelaiatura di legno e chiusa coi soliti sistemi. Guardò, fuori, poi sbadatamente fece girare la finestra sui cardini. La molla che chiudeva la finestra manovrava così liberamente che al semplice urto la finestra si richiuse. Sheila si accorse di tutto questo e si diede ad osservare la serratura.

L’ispettore intanto esaminava rapidamente i vestiti della vittima poi disse:

- È singolare che manchi la chiave, la porta è stata chiusa e non si vede da nessuna parte la chiave. Sembra che la porta sia stata chiusa dall’esterno.

- Forse - suggerì Sheila - ma forse altre chiavi di questa casa possono aprire la serratura. Succede quasi sempre così nelle abitazioni di questo genere.

- Già - fece l’ispettore in tono incoraggiante per Sheila, - Vediamo subito.

Madame De La Hire si offrì di accompagnarli a recuperare le chiavi degli altri occupanti la casa, precedendoli. Tutte le chiavi sembravano uguali, a differenziarle era la loro scanalatura.

Le presero e andarono a provarle nella serratura della porta del capitano Dudley. La chiave di Mister Reeve si rivelò risolutiva: apriva benissimo e girava con la massima facilità.

- Là! - esclamò l’ispettore - sembra la chiave sua!

Sheila assentì pensierosamente. Appunto in quel momento ella si accorse che qualcuno che si era avvicinato senza far rumore, le stava dietro. Si voltò e vide una donna piccola e altezzosa, decisamente bella, vestita con ricercatezza, che senza neppure badare a lei si rivolse all’ispettore dicendo:

- Per piacere, desidererei sapere quando potrò uscire di casa per attendere ai miei doveri. Già da tre quarti d’ora dovrei essere a agenzia e non arrivo a capire perché mi si trattenga in questa maniera.

- Mi dispiace, signora - rispose l’ispettore. - Il dovere prima di tutto. Forse saremo in grado di lasciarvi uscire fra poco, ma prima potrete forse esserci utile. Certo, non siete obbligata a parlare, ma se parlate prenderemo nota di ciò che dite. Avete udito nella notte qualche rumore insolito?

- Niente. Mi sono ritirata alle dieci, e quasi subito mi sono addormentata. Non ho saputo ne udito niente di quest’orribile faccenda, e non appena potrò, vi assicuro che me ne andrò da questo pensionato.

- Non avete mai avuto occasione di osservare i modi e le abitudini del signor Dudley? - chiese Sheila.

- No, non ho mai notato nulla in lui. Lo udivo però molto spesso e il suo linguaggio non era tollerabile per me, sembrava che volesse dominare tutta la casa con la sua condotta zotica e villana. Doveva essere un donnaiolo incallito perché ogni giorno portava una sgualdrina diversa nella sua stanza. Non ho mai capito perché la signora De La Hire glielo permettesse. Io avevo già detto alla signora De La Hire che se il capitano si fosse fermato ancora in questa casa, io me ne sarei andata, L’ho sempre evitato, quantunque non sapessi e non sappia nulla sul conto suo.

- Sapete in che modo egli è venuto a stare qui? Conosceva precedentemente la signora De La Hire, o qualche altro inquilino della casa?

- È una domanda a cui non saprei rispondere. Ma io credo che la signora De La Hire lo conoscesse bene, anzi ho sempre pensato che ci fosse una certa intimità fra loro, quantunque non sappia spiegarmi perché avessi questa opinione. Ma in ogni modo è inesplicabile il fatto che una padrona di casa tenga un individuo di quel genere.

- Conoscerete, forse un po’ meglio il signor Reeve?

- Sì. Egli è qui da più tempo, ed è più sopportabile del capitano Dudley quantunque neppure lui sia uno stinco di santo. Credo che quei due non si amassero molto.

- Dite che non si amavano l’un l’altro? Perché?

- Oh! questo poi è più di quanto io possa dire. Immagino che il signor Reeve desiderasse di avere in prestito dei soldi o qualche altra cosa. Era solito dire che il capitano Dudley era ricchissimo e che aveva fatto precipitare di proposito un aereo. Ma non posso dirvi se questa cosa sia vera o no.

Sheila la guardò intensamente.

- Avete mai udito il capitano Dudley parlare del Volo Canadian Pacific Airlines 21? - chiese ella.

- No, non ho mai udito pronunciare il nome di nessun aereo o volo.

Nel dialogo tra le due donne intervenne l’ispettore.