3. Conto aperto (Un chien écrasé, 1984) Tratta dal romanzo omonimo del 1953 del parigino André Piljean (Série Noire n. 156, inedito in Italia), la storia racconta dell’ex rapinatore Clerici (Daniel Duval, anche regista) che, dopo sette anni di prigione, esce e vuole rifarsi una vita. Non è facile dimenticare il senso di colpa per aver provocato la morte di un amico, anni addietro, e non aiuta certo essere perseguitato dai fratelli Rigoldi (Ristorni, nell’originale francese), due veri gangster che vogliono Clerici nel proprio libro paga.         

4. Neve a Capri (Neige à Capri, 1984) Tratta dal romanzo omonimo del 1960 di Paul Paoli (Série Noire n. 574, inedito in Italia), la storia racconta del commissario Pietro Pianizza (Luigi De Filippo), tranquillo napoletano che vive ad Ischia e per hobby coltiva fiori e legge i romanzi di Chandler. Durante le indagini su un omicidio fa un grande errore: si innamora di Clarissa (Philippine Leroy-Beaulieu), la principale sospettata dell’assassinio del marito. Pianizza però crede nell’innocenza della donna, e farà di tutto per scagionarla.

          

5. Moscacieca (Aveugle, que veux-tu?, 1984) Jean Luis Buñuel (figlio del celebre regista Luis) porta sullo schermo il romanzo omonimo di Robert Destanques (Série Noire n. 1712, inedito in Italia). Una notte il disegnatore Robert Nolan (François Cluzet) viene rapito da alcuni teppisti e trascinato in un’auto, che però nella concitazione della fuga notturna subisce un incidente. Nolan riesce a sfuggire ai suoi assalitori ma rimane ferito e cieco: lo stesso non si fermerà nella sua vendetta. Egli sa infatti che non è stato aggredito per caso, ma per qualcosa che egli sa sul potente Ange Benelli (David Pontremoli), e per vendicarsi potrà contare sull’aiuto insperato del giovane Michel (David Giardinelli).

        

6. Sua Maestà il piedipiatti (Sa Majesté le flic, 1984) Tratta dal romanzo omonimo del 1976 di Jean Laborde (Série Noire n. 1954, inedito in Italia, sebbene l’autore sia noto anche con il suo pseudonimo Raf Vallet), la storia racconta del commissario Jévard (Bernard Fresson) che nella sua lotta al pericoloso criminale Nesmaz (Philippe Nicaud) si vede costretto ad un’alleanza impensata: il ladruncolo Bruno (Gérard Darier). Questi, uscito fresco di galera, già si reca nel posto in cui ha nascosto il malloppo: qui troverà il commissario Jévard ad aspettarlo per proporgli il patto: Nesmaz durante un colpo ha ucciso la moglie di Bruno, quindi l’accordo fra i due è presto fatto.

      

7. Nozze di zolfo (Noces de soufre, 1984) Tratta dal romanzo omonimo del 1964 di Jean Amila (Série Noire n. 878, inedito in Italia), la storia vede protagonista il commissario Verdier (Jean Bouise), che gli italiani hanno conosciuto grazie ad altri film tratti da Amila, come Godot (Quand la femme s’en mêle, 1957) e La signora non si deve uccidere (Fleur d’oseille, 1967). Questi deve indagare su una rapina finita in tragedia: l’impiegato André Letellier (Jean-Luc Bideaux) ha rubato più di cento milioni e poi, fuggendo, ha perso il controllo dell’auto ed è morto nell’incidente che ne è conseguito. Ma Verdier, è il caso di dirlo, sente puzza di bruciato, a partire da Anne (Agnès Soral), la moglie di Letellier.

        

8. Cuor di lenone (Cœur de hareng, 1984) Tratta dal romanzo omonimo del 1958 di Pierre Lesou (Série Noire n. 466, inedito in Italia), la storia verte su Marly (Nicolas Silberg), “lenone” (leggi “protettore”) d’alto bordo nella Parigi degli anni Cinquanta. Deciso ad abbandonare il mondo malavitoso, con l’amico Barjo (Pierre Blot) mette a punto una truffa che gli permetterà di guadagnare bei soldi, così da regalare alla sua preferita Nella (Hélène Surgère) un alberghetto sulla Marna. Ma raramente una truffa alla malavita viene dimenticata, e sfuggire al mondo criminale è impossibile.