Imperdibile poi la tua monografia dedicata alla Signora in Giallo per eccellenza: Jessica Fletcher. Che effetto ti ha fatto parlare di un mito così caro agli spettatori italiani?Jessica Fletcher è l’amica di tutti. Chi non ha mai visto un episodio della Signora in Giallo alzi la mano! Jessica ormai è come una parente, nessuno può farne più a meno. Donna incredibile, attrice bravissima, icona di Hollywood, alla soglia dei sessant’anni, quasi sul tramonto, ha colto al volo un’occasione, adattandola alla sua straordinaria personalità e trasformandola in un successo planetario. Châpeau! Dovrebbero prenderla ad esempio le nuove generazioni con la memoria corta. Comunque, anche questo libro, come i precedenti, è uscito fuori da sé, dalla mia frequentazione, in questo caso televisiva, dalla mia passione, dalla mia devozione.

            

Secondo te qual è stata la formula vincente che ha decreto il successo di "Murder, She Wrote"? E pensi che una nuova serie potrà mai eguagliarne il consenso e la durata?

Il segreto del successo è la classe con cui è stato confezionato (gli autori sono gli stessi di Ellery Queen e Colombo), la formula classica, rassicurante, accessibile a tutti ma sofisticata, mai dozzinale, né audace. E poi c’è la grandezza di Angela Lansbury insieme ai suoi coprotagonisti. Una serie che ha aperto le porte a tante altre, buone o mediocri, che sono venute dopo. A parte la longevità (12 stagioni per 264 episodi più 4 film TV) e l’inconfondibile stile, non sarà facile eguagliare il suo successo. Anche il ruolo della Fletcher è, come quello della sua ideale antenata Miss Marple di Agatha Christie, inusuale: non è poliziotto, né detective privato, né medico, nemmeno avvocato ma un’ex supplente di Inglese che diventa autrice di mystery di successo. Geniale!

        

Per finire, se finissi sulla classica isola deserta e potessi portare un libro, un film e una serie televisiva, quali sarebbero i titoli?

Libro, Dracula di Bram Stoker, film, Film rosso di Kieslowski; serie TV La Signora in Giallo.