Omicidio per la sposa di Charlotte Armstrong, Mondadori 2014.

“Nan Padgett ha incontrato l’uomo della sua vita: un sogno d’amore che si realizza. O il preludio di un incubo? Non si spiega altrimenti perché tutti, ma proprio tutti, cerchino di ostacolare il matrimonio. Da parte di Johnny, spasimante deluso, è comprensibile che non ci sia troppo entusiasmo. C’è però zia Emily, che l’ha cresciuta dopo una tragedia familiare e che addirittura interrompe un viaggio per tentare di metterla in guardia”.

Peccato che muoia all’ospedale di morte non proprio naturale (il lettore lo sa) anche se sembra proprio così (il cuore non ha retto). Ad indagare sul nuovo venuto Dick Bartee tra le grazie di Nan il nostro Johnny su richiesta di Clinton McCauley, padre di Nan, condannato per avere ucciso la moglie Christy (ingiustamente, dice lui, accusando proprio Dick). Per non scoprire il vero motivo della ricerca dirà che lavora per lo scrittore Roderick Grimes che su quella vecchia storia vuole tirarci su un bel libro.

Un viaggio tra vicende familiari piuttosto ingarbugliate con nomi cambiati per non creare dispiaceri, un corposo testamento, il problema di due spille e il dubbio assillante che il promesso sposo sia davvero l’assassino che vuole Nan solo perché ha scoperto che diventerà ricca. Occhio che potrebbe colpire ancora. Finale da cardiopalmo.

Per I racconti del giallo è presentato Il diavolo e la zanzara di Marco Phillip Massai.

Camerlona, martedì 24 luglio 1856. Un “paesino perfetto per scomparire dopo un colpo ben riuscito”. Per Giaco e Righetto, con un filare di rubini nel doppiofondo della sacca da viaggio. Festa paesana di matrimonio, bella la Teresa vicino alla sposa Ester a cui Giaco deve fare il ritratto. Di notte diventa il Folletto per vedere la prima ma la seconda vuole vedere lui. Da vicino. E ci scappa pure il morto, anzi la morta ammazzata. Chi è l’assassino? Un guazzabuglio di storia divertente inframezzata con dialetto romagnolo. Verve da scrittore.