Morte al parlamento ;;di Anthony Berkeley, Mondadori 2014.

Camera dei Comuni. Il segretario di stato per l’India Lord Wellacombe sta tenendo un discorso sulla necessità di una dura legge contro le agitazioni dei nativi di quel paese. Ad un certo punto la sua voce “si spense di colpo. L’uomo vacillò malfermo sui piedi per qualche istante, poi parve che le ginocchia gli cedessero di schianto, e lui cadde lungo disteso sul pavimento con un tonfo orribile”. Forse un malore, forse un ictus. Niente da fare. Avvelenamento da curaro. Ma come è stato avvelenato? E chi è l’assassino? Sicuro da ricercare tra gli aderenti all’organizzazione della “Mano Bruna” che l’aveva minacciato con lettera decretando, tra l’altro, l’uccisione di tutti coloro che sostengono questa legge.

Ma il ministro delle colonie Middleton non ha paura, non si deve cedere al ricatto e chiede al primo ministro di continuare in seguito la lettura della suddetta legge. Conseguenza: stessa fine. Sospettato e trattenuto Lloyd Evans contrario all’approvazione e trovato con scatola di pillole piena di spine avvelenate. E se non va bene lui allora ci si butta sull’unico parlamentare indiano che qualche colpa ce l’ha di sicuro.

Oltre che un romanzo giallo di indubbio interesse il libro si presenta anche come una specie di saggio sul governo inglese, sulla politica in generale, sul potere economico, su come si fanno i soldi speculando e come si finisce in bancarotta, una critica alla “mortale, tetra, compiacente indifferenza del popolo britannico!”, sempre calmi gli inglesi “ a patto che non perdano in casa qualche importante torneo di cricket” (tiè!). In seguito tutto si complica, una esplosione, un omicidio e c’è pure la stampa di mezzo, in particolare il Sunday Record di Mansel (perché ha dato una notizia falsa?), a mettere in sospetto Arthur Linton, sottosegretario di stato per l’India, che funge un po’ da detective. A pag. 192 viene lanciata pure la sfida ai lettori che sono invitati a  rispondere alle seguenti domande: “1) Chi ha ucciso i ministri? 2) Come hanno fatto le spine avvelenate a raggiungere le vittime? 3) Quali fatti si nascondono dietro gli omicidi?”.

Un viaggio, dicevo, tra le maglie ingarbugliate della politica inglese con una scrittura che non lascia spazio a svolazzi di sorta (e c’è pure la storia sentimentale a lieto fine). Che se poi la spiegazione finale lascia qualche dubbio al lettore ciò non inficia la bontà del libro.