Ci furono ancora altri casi, ma la polizia ritenne che si trattasse dell’opera di qualche imitatore. La serie di omicidi “firmata” Jack lo Squartatore terminò nello stesso modo in cui era iniziata: all’improvviso, apparentemente senza alcuna ragione.

Ciò che non ebbe mai fine furono le tante teorie che ancora oggi ruotano attorno al mistero di Jack lo Squartatore.

Inizialmente si era ipotizzato che l’assassino dovesse possedere nozioni di anatomia o essere addirittura un dottore.

Tempo dopo, nel 1970, il medico in pensione Thomas Stowell accusò il principe Albert Victor, nipote della regina Vittoria, di essere stato l’assassino. Il movente? Vendicarsi delle prostitute dalle quali aveva contratto la sifilide.

Ancora nel 2002 l’autrice di gialli Patricia Cornwell scrisse il libro Ritratto di un assassino. Jack lo Squartatore. Caso chiuso: dopo aver investito milioni di dollari in test del DNA e altre indagini, la scrittrice affermò che la ragione degli omicidi sarebbe stata la frustrazione sessuale del pittore Walter Sickert (1860-1942).

Particolarmente interessante è infine una teoria formulata da niente meno che Arthur Conan Doyle!

Secondo il creatore di Sherlock Holmes l’assassino avrebbe potuto essere una donna, poiché soltanto qualcuno soggetto al ciclo mestruale poteva indossare abiti macchiati di sangue senza attirare troppo l’attenzione. Soltanto una donna, inoltre, poteva girare di notte in un quartiere come l’East End senza destare sospetti. E se si fosse trattato di un’ostetrica? Ecco risolto anche il problema delle conoscenze di anatomia.