Ventiseiesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo marzo in edicola: Morte a Beirut (L’homme de Kabul, 1972) del compianto Gérard de Villiers.

Per sapere TUTTO della vita editoriale italiana del personaggio, si rimanda agli Archivi di Uruk.

La trama

Nel Paese dei Cedri è tempo di eliminazioni. A farne le spese per primi sono i fratelli Samir e Adel Jezzine, freddati da un killer armeno con una pistola ad acido cianidrico. Tipico metodo da KGB. Se i sovietici hanno iniziato questo massacro è a causa del terzo fratello, il commerciante Khalil Jezzine, intermediario in una grossa operazione che Washington sta orchestrando per vendere a Pechino una flotta di jet senza esporsi direttamente. Un genere di business che a Mosca non va giù: oggi sono aerei, domani potrebbero essere missili. Così Khalil Jezzine deve morire. Per la CIA invece deve restare vivo, a qualsiasi costo. E per proteggerlo ci vuole un agente in grado di destreggiarsi nella fucina mediorientale di tutti gli intrighi. Si sa che quando il dovere chiama, il Principe delle Spie risponde. Se occorre, anche col piombo.

L’incipit

Harry Erivan guardò attentamente le gabbie del pet shop. Ce n’era una con due cuccioli di barboncini, uno bianco e uno nero. Con le mani affondate nelle tasche dell’impermeabile, Harry esaminò i piccoli animali. Proprio quello che gli serviva.

La padrona, una grossa libanese dai lineamenti marcati, si avvicinò e disse in arabo: — Vuole un cane? Quelli sono molto carini.

Senza voltarsi, Harry chiese: — Quanto?

Aveva parlato apposta in francese. In Libano da vent’anni, conosceva perfettamente l’arabo, oltre all’armeno, che era la sua lingua madre, e al turco. Ma gli arabi gli ricordavano troppo i turchi, per l’appunto. Non riusciva a farseli piacere.

— Centocinquanta lire — fece la donna.

Dietro i grandi occhiali, Harry sbatté gli occhi grigi e penetranti. Centocinquanta lire! Quasi trenta dollari. Per quel che ne doveva fare, poi. Senza insistere, batté in ritirata e uscì dal negozio.

Mentre saliva sulla sua vecchia Mustang arancione, la donna gli gridò: — Centoventi!

Masticò tra i denti un’ingiuria particolarmente oscena, in turco, e partì, svoltando nell’avenue Clemenceau. Guidava piano perché la strada era scivolosa e i suoi freni erano in cattivo stato. Da quando la Ford veniva boicottata dai paesi arabi per aver costruito uno stabilimento in Israele, era difficile trovare i pezzi di ricambio. E lui non aveva i soldi per comprarsi una macchina nuova.

L'autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Info:

Morte a Beirut di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 26), 182 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Roberto Marini