Il volume 34 del Giallo Mondadori Sherlock  attualmente in edicola e intitolato Sherlock Holmes e l'uomo venuto dall'inferno di Barrie Roberts (vedi articolo relativo) ospita un approfondimento piuttosto interessante. Infatti, nello spazio che curo mensilmente in appendice (Sotto la lente di Sherlock Holmes), oltre al mio articolo relativo al romanzo che ho scelto per questo mese, ho selezionato anche un pezzo molto curioso di Roberto Vianello. Si tratta della disamina dei trasporti pubblici londinesi al tempo di Sherlock Holmes

L'articolo si apre parlando delle carrozze di piazza, per poi passare in rassegna gli "Omnibus" e la "London Underground".

Ecco un piccolissimo assaggio:

Siamo a Londra nel XIX secolo e abbiamo bisogno di un “Cab”, quello che oggigiorno chiameremmo “Taxi”.

A questo punto abbiamo due scelte:

Se siamo in tre o più persone possiamo chiamare una “Four Wheeler”, ma se siamo solo in due, proprio come Holmes e Watson, la scelta migliore non può essere che un “Hansom Cab”.

“Esisteva un apposito fischietto, che molti cittadini possedevano, che serviva a richiamare le carrozze di piazza: un fischio per un “Four Wheeler” e due per un “Hansom Cab”*.

La carrozza a quattro ruote “Clarence Cab”, soprannominata “Growler (Brontolona)” a causa del rumore che faceva transitando sul ciottolato delle strade londinesi, era chiusa e poteva ospitare comodamente quattro persone più il loro bagaglio. Era trainata da un solo cavallo e il cocchiere era seduto davanti al vano passeggeri. Per la sua capacità di carico, era facile vederla sostare davanti alle stazioni ferroviarie in attesa di passeggeri.

* Guerra, Stefano, Solito, Enrico, Il diciottesimo scalino, Milano, Sherlock Magazine, Delos Books, 2004

Sull'autore

Roberto Vianello, classe 1957, svolge la libera professione di Architetto e interior designer a Roma, sua città natia. Divide il tempo libero tra le sue passioni: Sherlock Holmes e le vecchie automobili inglesi. È stato Presidente (2011-2012) dell’Associazione Uno Studio in Holmes, della quale è ora Segretario. Ha curato il libro Sir Arthur Conan Doyle – Viaggio in Italia, edito da Bobi Bazlen, insieme a Enrico Solito e Gianluca Salvatori, che hanno seguito la parte editoriale. Socio del Circolo Canottieri Roma, cerca di tenersi in forma praticando il canottaggio come vogatore e timoniere ed è Giudice Arbitro Effettivo della Federazione Italiana Canottaggio. Ama in egual misura mare e montagna, che frequenta veleggiando, sciando e camminando instancabilmente. Veste l’abbigliamento classico dei Fogey Gentlemen, con predilezione della cravatta a papillon (Bow Tie), caratteristica della sua professione. Fuma, con sempre maggiori difficoltà logistico-legislative, la pipa (ha una collezione di più di 100 esemplari) e il sigaro Toscano. Le malelingue dicono che dovrà essere abbattuto a fucilate.