Senza dirci addio di Giampaolo Simi, Sellerio 2022.

In prima persona dall’ex cronista di nera Dario Corbo. Al crepuscolo dell’estate 2018 vicino ai cinquanta, sofferente di cuore, divorziato dalla ex moglie Giulia Maiorino, braccio destro di Nora Beckford, di cui è “sciaguratamente” innamorato, imputata in un famoso omicidio (quindici anni di carcere già scontati)  e il figlio Luca, ex calciatore di belle speranze, finito in una storia terribile di stupro e lesioni. La situazione diventa ancor più complicata e tragica quando riceve la notizia che Giulia è morta travolta da un pirata della strada. Incidente o…?

Perché ci sono alcuni elementi che non quadrano. Come il luogo dove è avvenuto il fattaccio nella sperduta campagna toscana tra Prato e Firenze, noto punto di incontri per scambisti. Che ci faceva lì? E come mai è sparito il suo cellulare con tutte le tracce elettroniche? E poi lo specchietto retrovisore della sua auto graffiato…

Per Dario diventa un impellente dovere chiarire i numerosi dubbi. Intanto la ex moglie era legata ad Alessio Garbati, una “sottospecie di avventuriero” che l’aveva fatta lavorare alla poco chiara Galleria Currè.  E allora bisogna andare proprio là, alla mostra “Absentium” di Maddalena (Maddajena ridens) Currè, per scoprire qualcosa. Una mostra di arte classica e contemporanea che rivela soltanto mancanza di talento e di idee. E poi occorre bloccare una fiction sul tragico passato di Nora che le porterebbe soltanto sofferenza.

Il punto cruciale del racconto avviene quando con la stessa Nora si recano dove è avvenuta la morte di Giulia. All’improvviso arriva il ricordo su una terribile storia relativa alle “Case Marsi” che aveva seguito da giornalista e che potrebbe collegarsi a questa recente. Così come potrebbe esserci di mezzo anche il professore di antichità archeologiche Bruno Weber (è zoppo ad una gamba o ci fa?) spacciatore di false opere. La faccenda si complica…

Lungo un articolato intreccio presente-passato, tra le altre cose (vedi, per esempio, il problema della giustizia) siamo catapultati nel mondo dell’arte, degli artisti di un tempo e degli pseudo-artisti di oggi, tra mostre, incontri e scontri, discussioni, battute, galleriste rampanti, esterno patinato e ombre oscure. Al centro soprattutto Dario Corbo deciso ad andare fino in fondo, rischiando pure la vita, con l’aiuto dell’amico maresciallo Donati, assillato dai continui ricordi della moglie e dal difficile rapporto presente con il figlio. Insomma un Dario Corbo sballottato tra una quantità complessa di sentimenti in un mondo spesso vuoto, falso e bugiardo. Malinconia e macerazione. “Sì, eravamo felici e potevamo continuare ad esserlo, ma non è bastato.” Così è la vita.