La Svedese di Giancarlo De Cataldo, Einaudi Stile Libero Big 2022.

Al carcere di Rebibbia, oggi. Il comando è perentorio. La Svedese deve morire. Ma chi era la Svedese quindici anni prima? Trattasi di Sharon, detta Sharo, “poco più di vent’anni, bionda, alta, magra”, fidanzata con Fabio e ammaliata dal trapper Eggy. Vive in periferia con la madre invalida, il padre morto caduto da una impalcatura, svolge dei lavoretti in nero.

Vado al sodo. Facendo una consegna al posto del fidanzato ferito in un incidente, una consegna assai particolare di “Gina”, ovvero droga ad un pezzo grosso del centro, si troverà invischiata in un mondo terribile di lotta fra bande per lo spaccio dove, oltre la “Gina” c’è Ghb, Gbl, Mdma, khat, khat sintetico, il catinone e chi più ne ha più ne metta. Un mondo di perversione e violenza in cui tutti hanno il loro bel soprannome che li caratterizza. A Sharon non piace, deve seguire una madre seppur odiosa, vorrebbe un lavoro normale anche se in nero, ma sarà trascinata in quel mondo. E qui verrà fuori tutta la sua forza, tutta la sua caparbietà soprattutto dopo l’incontro con il principe…

No, non è quello azzurro il principe, ovvero Orso Alberto dè Venturi, ma un signore gay che la vuole come “sua spacciatrice personale” e  rivede in lei, nei tratti somatici, un amore, un vero amore per un compagno morto troppo presto. Una amicizia, questa, assai particolare che la porterà in un giro sempre più ampio e ricco di pericoli, di scontri fra bande rivali dove non esiste legge. O sei cacciatore, o preda. O lupo, o agnello. E quando il principe sparisce le manca, quando ritorna, però, dopo un suo strano racconto affiorano dubbi, perplessità, le rimane dentro “una nota stonata, un senso di falso.” Si ritrova inquieta, ansiosa. Fra loro si instaura un legame fortissimo e nello stesso tempo indefinibile.

Una vita movimentata, assai movimentata quella di Sharon, ora conosciuta da tutti come la Svedese per il suo aspetto nordico, di accordi e amicizie pericolose, di scontri per il potere soprattutto tra le bande calabresi e albanesi, insieme a corruzione, tradimento, vendetta, violenza e morte. Dove l’amore, quello vero, stenta ad arrivare…

Scrittura precisa, completa e diretta corredata dall’istintivo dialetto, per rendere più vivi e concreti i personaggi nella giusta atmosfera realistica romana e oltre, durante una fase più leggera di pandemia. In questo ambiente così degradato e perverso, simile a tanti altri sparsi dappertutto, è davvero difficile vivere una vita normale…